lunedì, febbraio 01, 2010
TOMYDEEPESTEGO - Chronophage
Tracklist:
1. Dr. Disagius
2. Cicades
3. Controversy (Act I, Inferno)
4. J.H.I.
5. El Hombre Loco (Desde Generaciones)
6. Crepuscolo (Act II, Purgatorio)
7. Milla
8. Libero Arbitrio (Act III, Paradiso)
Il ticchettìo delle lancette che inciampano sui propri passi scandisce il nuovo lavoro dei ToMyDeepestEgo. Li avevamo lasciati con Odyseea, opera strumentale di sicuro valore ma ancora legata alla scuola dei Pelican: coma ha influito il tempo su Chronophage?
E’ essenziale affermare come non ci siano stati turbolenti stravolgimenti all’interno dell’ego più profondo, ma un lavoro di limatura e affinamento dei punti forti che ha permesso loro di spingersi un gradino più avanti rispetto al combo di Chicago, ormai incapace di recuperare i fasti di anni fa. Gli allievi superano i maestri, è il caso di dirlo. Senza indugiare eccessivamente con il paragone tra Roma e Chicago, non può che strappare un sorriso il percorso simile percorso da entrambe le band, con risultati però notevolmente differenti.
I ToMyDeepestEgo hanno dato corposità al loro suono, soffermandosi di meno nelle stanze del post-rock e donando maggiore visibilità all’irruenza delle chitarre, mantenendo comunque un gusto per le melodie già emerso nel precedente disco. Con la memoria ancora ai dolci sciabordii di Mediterraneo, l’apertura di Dr.Disagius è quantomeno inaspettata, con suoni di basso mai così in evidenza, vicini alla tradizione sludge degli Iron Monkey; a calcare la mano ci pensano andamenti sostenuti e una continua colata di riff stretti tra loro.
Il minutaggio fa poi la sua parte: ormai saturo il canone che vede l’orologio scorrere incessantemente per poi accorgersi di essere ancora a metà dell’opera e a un intero sbadiglio, il combo romano opta saggiamente di ridurre la materia all’essenziale e il risultato finale ne giova sicuramente.
Gli andamenti più leggeri che affascinavano in Odyssea non mancano, fanno capolino in Cicades ma vanno progressivamente a morire nel pantano di J.H.I., prima rampa in salita che porta alla montagna del purgatorio. Sì, perché la band omaggia l’immortale Divina Commedia con tre componimenti per i classici tre atti, Inferno-Purgatorio-Paradiso, creando un fil-rouge con il letterario titolo del precedente disco: più che mai si può parlare di opere quindi.
L’ascesa verso l’ultima cantica procede solenne tra le note , ancora una volta i ToMyDeepestEgo si confermano saggi pittori dello stato d’animo, e, nonostante il risultato finale non vada a rivoluzionare chissà quali canoni musicali, quello che si sente è di assoluto valore; per rivoltare le carte in tavola ci sarà occasione, nel mentre non sarebbe male farsi guidare anche dalle emozioni. Solo il tempo di cui parla l’album potrà dare conferme o smentite sui ToMyDeepestEgo.
Neuros
ToMyDeepestEgo @Myspace
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