lunedì, gennaio 31, 2011

NEUROPRISON AWARDS 2010




MIGLIOR DISCO [TOP 20]


1. Swans - My Father Will Guide Me Up A Rope To The Sky
2. Locrian - The crystal world
3. Deathspell Omega - Paracletus
4. Barn Owl - Ancestral Star (
5. Celeste - Morte(s) Nee(s)
6. Flying Lotus - Cosmogramma
7. Gnaw Their Tongues - L'Arrivée De La Tern Mort Triomphante
8. Gonjasufi - A sufi And A Killer
9. Shearwater - The Golden Archipelago
10. US Christmas - Run Thick in the Night
11. The Black Angels - Phosphene Dream
12. Deftones - Diamond eyes
13. Pansonic - Gravitoni
14. The Secret - Solve et coagula
15. The National - High Violet
16. Brendan Perry - Ark
17. Alpinist - Lichtlærm
18. Four Tet - There Is Love in You
19. Daughters - S/t
20. Massimo Volume - Cattive abitudini


MIGLIOR DISCO ITALIANO [TOP 5]

1. The secret - Solve et Coagula
2. Massimo volume - Cattive abitudini
3. Ufomammut - Eve
4. Ruggine - Estrazione Matematica di Cellule
5. Uochi Toki - Cuore Amore Errore Disintegrazione / Verme - Vai Verme Vai (ad ex aequo)


MIGLIOR EP [TOP 5]

1. Altar of plagues - Tides
2. Orthodox - Matse Avatar
3. Raime - S/t
4. White Hills - Stolen Stars Left for No One
5. All Pigs Must Die - S/t


MIGLIOR BRANO [TOP 5]

1. Locrian - Obsidian Facades
2. Swans - Jim
3. Thee Silver mt.Zion - There is a light
4. Deathspell Omega - Apokatastasis panton
5. Locrian - Elevation and dephts


MIGLIOR DISCO D'ESORDIO [TOP 3]

1. Murmuüre - S/t
2. White Noise Sound - S/t
3. Cold Body Radiation - The Great White Emptiness


MIGLIOR VIDEOCLIP [TOP 3]

1. M.I.A. - Born Free
2. Yoga - Reptoids
3. Flying Lotus - Kill Your Co-Workers


DELUSIONE DELL'ANNO [TOP 3]

1. The Ocean - Heliocentric
2. Massive Attack - Heligoland
3. Intronaut - Valley of Smoke


COPERTINA DELL'ANNO [TOP 3]

1. Celeste - Morte(s) Nee(s)
2. Locrian - The Crystal World
3. Swans - My Father Will Guide Me Up A Rope To The Sky / Deathspell Omega - Paracletus (ad ex aequo)


MIGLIOR LIVE [TOP 3]

1. Swans @ Torino, Sala Espace
2. Dead Meadow @ Brescia, Vinile 45
3. Converge @ Rimini, Velvet


RISCOPERTA DELL'ANNO [TOP 3]

1. Godflesh - Streetcleaner
2. Bohren & Der Club Of Gore - Black Earth
3. Cop Shoot Cop - White Noise + Ask Questions Later


UTENTE DELL'ANNO [TOP 3]

1. Dolph Lundgren
2. bobafett
3. er T. alias Uao!

lunedì, gennaio 24, 2011

HUNGRY LIKE RAKOVITZ / O - Split




Tracklist:


HLR side
A1. Stop Walking, You're Dead
A2. There Hands Aren't Made for Pray
A3. Mombious Hibachi (The Melvins)
A4. Nice to Kill You
A5. Stammen Fra Taarnet (Burzum)
O side
B1. Inestinto
B2. Come il Buio


Lo split che vede gli Hungry Like Rakovitz dividere con gli O un bellissimo 7” dorato è in questo inizio di 2011 una vera e propria fucilata in faccia.
Andiamo con ordine, gli O ci propongono 2 tracce a dir poco tirate e violente, grind strisciante con un cantato in italiano che rende decisamente più agevole la comprensione del messaggio.
Violenza e stile si mischiano benissimo in questa band che esordisce con questo split lasciando intravedere potenzialità ben notevoli.
I testi, sui quali voglio soffermarmi un attimo proprio perchè in italiano, ci raccontano di solitudine, rabbia e disperazione, ma con un che di ragionato che li rende decisamente parte integrante del messaggio, che spesso, anzi troppo spesso, causa l’uso di una lingua straniera viene poco colto, quindi applausi agli O per questa scelta.

Veniamo ora al secondo lato, quello degli Hungry Like Rakovitz, bergamaschi con il grind al posto del sangue. LA violenza in Italia per me porta il loro nome tatuato sulla schiena. Cinque tracce fra cui due cover, “Mombious Hibachi” dei The Melvins e “Stammen Fra Taarnet” di Burzum, entrambe eseguite in maniera personalissima e decisamente riuscite.
Gli altri tre pezzi come indicato poco fa sono LA violenza fatta musica, spietati, non lasciano respirare e ti stringono le mani al collo facendoti morire in un mare di cazzi tuoi.
Non c’è una benchè minima speranza di sopravvivenza nel mondo narrato dagli Hungry Like Rakovitz.

Accoppiare queste due band è stata una scelta azzeccatissima, riescono ad amalgamarsi benissimo dando al 7” un sapore malvagio e mefitico che poche volte il “made in italy” riesce a dare senza risultare sdegnoso e fin troppo derivativo (n.d.r. questo termine fa cagare!).

Menzione a parte è per l’artwork, un vero e proprio gioiello.
Chi, come me, ha avuto o avrà l’occasione di accaparrarsi una delle 100 copie numerate a mano (da satana) dell’edizione speciale si troverà un vero e proprio gioiello fra le mani con tanto di 7” dorato e racchiuso in un packaging veramente curato, dove uno splendido cervo campeggia in copertina il tutto a firma di “Clementine” a cui vanno i miei personali complimenti.
Piccolissima nota sempre sull’artwork il laccio che chiude il packaging rende il tutto ancora più misterioso e affascinante, ottima scelta.
Brave anche tutte le etichette che hanno supportato quest’uscita. DIY italiano, quando lo facciamo sul serio, lo sappiamo fare bene.


PostNero.

sabato, gennaio 22, 2011

BARONE DEL MALE FEST 3 @ Perugia



(13.15.16/01/2011 @Perugia)


La paura fa 90.
Il Male fa 3.

Il Barone del Male è andato in pensione, ma il festival organizzato dai ragazzi della 'zine continua la sua corsa e arriva quest'anno alla terza edizione. E ancora una volta si è fatto centro.
Per chi ormai presenzia in maniera costante all'evento, l'utilizzo della parola festival sta stretto, strettissimo, perchè ogni edizione è una festa, addirittura c'è chi la chiama sagra per il clima di convivio che si respira, talmente convivio che ogni volta si chiude in un baccanale guidato dalla spoken beer. La tre giorni si apre giovedì al Loop Cafè con l'esibizione dei Blues Against Youth, performance acustica di Gianni degli Orange Man Theory.
Ma location del sabato è quella classica, il CSOA Ex-Mattatoio, che si riempie di più a ogni edizione, e mettendo le cose in chiaro, a questo giro di gente ce n'era molta, rimasta in gran numero fino alle prime luci dell'alba, merito di una scaletta come sempre eterogenea che vuole creare ponti piuttosto che compartimenti stagni. "Consapevolezza attraverso l'allegria", come lo slogan dell'Ex-Mattatoio.
Ad aprire le danze (del Male) è toccato ai Gottesmorder, il trio toscano che si aggiudica quest'anno lo scettro del Male appartenuto la scorsa edizione ai francesi Celeste. Un muro di suono che prende per il bavero i Wolves in the Throne Room e li tira fuori da foreste e cieli stellati, scaraventandoli in ossai appartenuti un tempo ai Cursed, aggressione quindi, ma senza trascurare momenti meno tirati e arredati di atmosfere venefiche. Tre canzoni per poco meno di mezz'ora a reiterare il carattere monolitico della loro proposta, che è già da ora un gran sentire e possiede grandi margini di miglioramento conoscendo le teste del progetto.

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(Foto di Valeria Pierini)

Cambio di registro, cambio d'atmosfera, arriva Lili Refrain, e per chi scrive è la sorpresa della serata.
Sorpresa perchè sul disco è difficile cogliere i collage di suoni imbastiti dalla semplicità di una chitarra e una voce multiformi, che si accavallano e combattono, si guardano negli occhi e fuggono all'improvviso, a volte corrono altre si adagiano. Difficile descrivere una proposta che attinge a piene mani dal metal quanto dall'ambient, dai Sepultura a Diamanda Galas con le miriadi di sfumature rintracciabili nel mezzo.
Troppo dite? E invece no, tutto è al suo posto traboccante di emotività, a volte pare di trovarsi al teatro, uno spettacolo a 360° che non può lasciare indifferenti. E gli omaggi al Male e Jerry Calà (mattatore del sabato perugino in un altro locale), chiudono in maniera goliardica una performance entusiasmante.

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(Foto di Valeria Pierini)

Si ritorna a giocare pesante con i romani Doomraiser, ed è doom. Un'ora di esibizione pachidermica che ruota prevalentemente intorno all'ultimo full Erasing the Remebrance, una vera goduria per le orecchie. Non c'è chissà quale spirito innovativo nella loro proposta ed è fuori luogo anche cercarlo, perchè i piedi dei Doomraiser affondano nel passato e nei suoi figli più recenti, dai Candlemass passando per gli Sleep, quel doom più sporco e dinamico lontano dall'asfissia degli Electric Wizard. Una cascata di riff nemici del collo dei presenti, che come un mantra non può far altro che muoversi e muoversi ancora, fino al dilatatissimo finale che chiude un'esibizione con i fiocchi.

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(Foto di Valeria Pierini)

I Cayman the Animal giocano in casa e si vede dalla partecipazione del pubblico, che risponde in maniera esaltante alla loro esibizione, con tanto di stage diving su una cyclette (del Male). Mezz'ora di aggressiva semplicità, un suono che rimane in bilico tra le quadrate soluzioni dei Quicksand, che quando accelera tira fuori radici di hc melodico che ha nella semplicità la sua bellezza, arrivando a toccare lidi più ricercati che furono degli Snapcase.
Divertimento e sudore nel cuore della notte, si può chiedere di più?

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(Foto di Valeria Pierini)

A chiudere la serata, forse il gruppo più atteso, quei Raein che di recente con "Ogni nuovo inizio" hanno fatto scendere più di una lacrima ai cuori teneri (perchè in fondo siamo del Bene), e l'assioma si è ripetuto pure dal vivo.
Un impatto sonoro ed emotivo tra i più intensi che si possano trovare al giorno d'oggi, schegge impazzite pregne di melodia, da sempre il loro punto di forza, da cantare a squarciagola mentre fuori albeggia, sugli scudi in particolar modo le riproposizioni del loro ultimo ep, meno diretto rispetto ai dischi passati, ma non meno impressionante.
Screamo è un nome odioso, sta di fatto che come loro pochi al giorno d'oggi, con buona pace di tutti.
Ancora una volta la serata si è poi conclusa nella Balera del Male come da tradizione, e tra gli highlights della serata, sicuramente il monologo del Barone in persona, pura essenza del Male con la pubblicità per un benefit a Burzum.
Momenti che rimangono dentro.
E a chiudere la tre-giorni del Male, ci pensa Adamennon con il suo progetto Habitantibus in Terra, coadiuvato in questa sede da Null, recente compagno di split. Una bella mezz'ora di fruscìo elettronico e profondo che ha accompagnato perfettamente i postumi del giorno precedente, un'atmosfera intima e buia.

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(Foto di Valeria Pierini)

Un ringraziamento per le foto a Valeria Pierini (www.valeriapierini.it/ e SUONA VISIONI su facebook)


Neuros.

lunedì, gennaio 17, 2011

NEUROPRISON GUESTS TOPLIST 2010



Michael Bertoldini (THE SECRET)


1) Burzum - Belus
2) The Black Angels - Phosphene Dreams
3) Ealy Graves - Goner
4) Horseback - The Invisible Mountain (reissue 2010)
5) Locrian - The Crystal World
6) Nails - Unsilent Death
7) Swans - My Father Will Guide Me Up a Rope to the Sky



Fabrizio Palumbo (LARSEN)

CINDYTALK Up Here In The Clouds
BABY DEE A Book Of Songs For Anne Marie
BLUE WATER WHITE DEATH s/t
BOYS OF SUMMER Future Ancient
BRIAN MC BRIDE The Effective Disconnect
BURZUM Belus
CYCLOBE Wounded Galaxies Tap At The Window
FABULOUS DIAMONDS II
GREIE GUT FRAKTION Baustelle
LOSCIL Endless Fall
MASTERS MUSICIANS OF BUKKAKE Totem 2
NEU! '86
ROKY ERIKSON & OKKERVIL RIVER True Love Cast Out All Evil
SWANS My Father Will Guide You ...
THE FALL Your Future Our Clutter



Lan (MORKOBOT)

1) Uohi Toki - Cuore Amore Errore Disintegrazione
2) Autechre - Move of Ten
3) Shining - Black Jazz
4) Sightings - City of Straw
5) Jimi Hendrix - Valleys of Neptune
6) Lucertulas - The Brawl
7) Zach Hill - Face Tat



Andrea Violante (AT THE SOUNDAWN)

Unkle "Where did the night fall"
The Villagers "Becoming a jackal"
The Hundred In The Hands "The Hundred In The Hands"
Four Tet "There is love in you"
Janelle Monáe "The archandroid"
Joanna Newsom "Have one on me"
Constants "If tomorrow the war"
Brian Eno "Small craft on a milk see"




Alessio Corsini (INCOMING CEREBRAL OVERDRIVE)

1. Shining - Black Jazz
2. Ufomammut - Eve
3. Intronaut - Valley of Smoke
4. Viscera /// - 2: As Zeitgeist Becomes Profusion of the I
5. Knut - Wonder
6. The Secret - Solve et coagula
7. Mose Giganticus - Gift Horse
8. Melvins - The Bride Screamed Murder
9. Ghost Empire - S/t
10. K 11 / Pietro Riparbelli - METAPHONIC PORTRAIT: 1230 A.D. / The sacred wood

NEUROPRISON STAFF TOPLIST 2010



ENOCH

01. Locrian - The Crystal World
02. Swans - My Father Will Guide Me Up a Rope to the Sky
03. Deathspell Omega - Paracletus
04. Barn Owl - Ancestral Star
05. Midlake - The Courage of Others
06. Flying Lotus - Cosmogramma
07. Gnaw Their Tongues - L'arrivée de la terne mort triomphante
08. A Silver Mt. Zion - Kollaps Tradixionales
09. Shearwater - The Golden Archipelago
10. Liars - Sisterworld
11. Clubroot - II:MMX
12. Clipd Beaks - To Realize
13. Nightbringer - Apocalypse Sun
14. Gonjasufi - A Sufi and a Killer
15. Foals - Total Life Forever
16. Brendan Perry - Ark
17. Bardo Pond - Bardo Pond
18. Demdike Stare - Liberation Through Hearing
19. Theologian - The Further I Get From Your Star, The Less Light I Feel On My Face
20. Tame Impala - Innerspeaker



EDVARD

01. Flyng Lotus -- Cosmogramma
02. Canaan - Contro.Luce
03. Deathspell Omega - Paracletus
04. Swans - My Father Will Guide Me A Rope To The Sky
05. Shearwater - The Golden Archipelago
06. The National - High Violet
07. Brendan Perry - Ark
08. Locrian - The Crystal World
09. Gonjasufi - A Sufi And A Killer
10. Deftones - Diamond Eyes
11. Massimo Volume - Cattive Abitudini
12. The Secret - Solve Et Coagula
13. White Noise Sound - S/t
14. The Soft Moon - S/t
15. Crystal Castles - S/t
16. Caribou - Swim
17. US Christmas - Run Thick In The Night
18. Void Of Silence - The Grave Of Civilization
19. Foals - Total Life Forever
20. The Black Angels - Phosphene Dream



NEUROS

01. U.S. Christmas – Run Thick in the Night
02. Massimo Volume – Cattive Abitudini
03. One Starving Day – Atlas Coelestis
04. Shearwater – the Golden Arcipelago
05. Ruggine – Estrazione Matematica di Cellule
06. White Hills – White Hills
07. Murmuüre - Murmuüre
08. Barn Owl – Ancestral Star
09. Brendan Perry – Ark
10. Wooden Shjips – Vol.2
11. Aidan Baker – Liminoid /Lifeforms
12. Rosetta – A Determinism of Morality
13. Balmorhea – Constellations
14. Viscera/// - As Zeitgeist Becomes Profusion of the I
15. Rose Kemp – Golden Shroud
16. Woven Hand – the Threshingfloor
17. Moon Duo – Escape
18. The Sword – Warp Riders
19. These New Puritans – Hidden
20. Emeralds – Does it look like I’m here



VORTEX SURFER

1. Foetus - Hide
2. Crystal Castles - Crystal Castles
3. Swans - My Father Will Guide Me Up a Rope to the Sky
4. Shearwater - The Golden Archipelago
5. A Silver Mt. Zion - Kollaps Tradixionales
6. Ruggine - Estrazione Matematica di Cellule
7. Locrian - The Crystal World
8. Gonjasufi - A Sufi and a Killer
9. Wild Nothing - Gemini
10. Flying Lotus - Cosmogramma
11. Ättestupa - Begraven Mot Norr
12. Foals - Total Life Forever
13. The Soft Moon - The Soft Moon
14. Everyone Everywhere - Everyone Everywhere
15. Xiu Xiu - Dear God, I Hate Myself
16. A Forest of Stars - Opportunistic Thieves of Spring
17. Demdike Stare - Liberation Through Hearing
18. Perturbazione - Del nostro tempo rubato
19. Burzum - Belus
20. Massimo Volume - Cattive abitudini



JAMES "SAWYER" FORD

1) The Secret - Solve Et Coagula
2) Twilight - Monument To Time End
3) The National - High Violet
4) Urfaust - Der Freiwillige Bettler
5) Locrian - The Crystal World
6) Barn Owl - Ancestral Star
7) Fell Voices - S/T (Tour CD-R)
8) Foals - Total Life Forever
9) Agalloch - Marrow Of The Spirit
10) Black Breath - Heavy Breathing
11) Thou - Summit
12) Sailors With Wax Wings - Sailors With Wax Wings
13) Lesbian - Stratospheria Cubensis
14) Rorcal - Heliogabalus
15) Salome - Terminal
16) Celeste - Morte(s)Nee(s)
17) Alpinist - Lichtlaerm
18) Unearthly Trance - V
19) US Christmas - Run Thick In The Night
20) Nachtmystium - Addicts Black Meddle Pt II




SALVATION COMES IN THE END

01. Locrian - The Crystal World
02. Celeste - Morte(s) Nee(s)
03. Midlake - The Courage Of Others
04. Year Of No Light - Ausserwelt
05. Black Breath - Heavy Breathing
06. Masakari - The Prophet Feeds
07. Unearthly Trance - V
08. Alpinist - Lichtlaerm
09. White Hills - White Hills
10. Unkind - Yhteiskunnan Pikkuvikoja
11. Ufomammut - Eve
12. The Secret - Solve Et Coagula
13. Rosetta - A Determinism Of Morality
14. Master Musicians Of Bukkake - Totem 2
15. Panopticon - On The Subject Of Morality
16. The Black Angels - Phosphene Dream
17. Envy - Recitations
18. Sed Non Satiata - Sed Non Satiata
19. Coliseum - House With A Curse
20. Rorcal - Heliogabalus



ER T. ALIAS UAO!

1. Swans - My Father Will Guide Me Up A Rope To The Sky
2. Big Blood - Dark Country Magic
3. Glenn Branca - The Ascension: The Sequel
4. Demdike Stare - Liberation Through Hearing
5. Gnaw Their Tongues - L'Arrivée De La Tern Mort Triomphante
6. Golden Retriever - S/T
7. Vibracathedral Orchestra - Smoke Songs
8. Sylvester Anfang II - Live At Utmarken (tape)
9. Peeessye & Talibam! - S/T
10. White Hills & Gnod - Gnod Drop Out With White Hills
11. Urfaust - Der Freiwillige Bettler
12. Garden Sound - Black Summit
13. Harvey Milk - A Small Turn Of Human Kindness
14. Lloyd Miller & The Heliocentrics - S/T
15. Flower Corsano Duo - You'll Never Work In This Town Again
16. Sight Below - It All Falls Apart
17. Thee Oh Sees - Warm Slime
18. Vex'd - Cloud Seed
19. Aboombong - Asynchronic
20. Barn Owl - Ancestral Star



CELESTOPOLI


1. Flying Lotus - Cosmogramma
2. Gonjasufi - A Sufi and a Killer
3. Locrian - The Crystal World
4. US Christmas - Run Thick in the Night
5. Gnaw their tongues - L'arrivée de la terne mort triomphante
6. Vampire Weekend - Contra
7. Shearwater - The Golden Archipelago
8. Master Musicians of Bukkake - Totem Two
9. Ariel Pink’s Haunted Graffiti - Before Today
10. The Black Angels - Phosphene Dream
11. A Forest of Stars - Opportunistic Thieves of Spring
12. Caribou - Swim
13. Pansonic - Gravitoni
14. Alpinist - Lichtlærm
15. Daughters - S/T
16. Toro Y Moi - Causers of this
17. The National - High Violet
18. Sylvester Anfang II - Commune Cassetten
19. Foals - Total Live Forever
20. The Paradise Motel - Australian Ghost Story



ARIANRHOD

1. Flying Lotus - Cosmogramma
2.Gonjasufi - A Sufi and a Killer
3. Swans - My Father Will Guide Me Up a Rope to the Sky
4. Barn Owl – Ancestral Star
5. Clubroot – II:MMX
6. Locrian - The Crystal World
7. Midlake – The Courage of the Others
8. Clip Beaks – To Realize
9. Brian Eno – Small Craft to a Milk Sea
10. Deathspell Omega – Paracletus
11. A Silver Mt. Zion – Kollaps Tradixionales
12. Brendan Perry – Ark
13. Four Tet – There is love in you
14. Foals – Total Life forever
15. Shearwater – The Golden Archipelago
16. Toro y Moi – Causers of This
17. US Christmas - Run Thick in the Night
18. Demdike Stare – Liberation Through Hearing
19. These New Puritans – Hidden
20. Akira Rebelas - Caduceus



UNANOTA

01. Swans - My Father Will Guide Me Up A Rope To The Sky
02. Pan Sonic - Gravitoni
03. Belfi / Grubbs / Pilia - Onrushing Cloud
04. 3/4HadBeenEliminated - Oblivion
05. Yellow Swans - Going Places
06. Barn Owl - Ancestral Star
07. Oneohtrix Point Never - Returnal
08. Tame Impala - Innerspeaker
09. Akira Rabelais - Caduceus
10. Emeralds - Does it look I'm here?
11. Caribou - Swim
12. Exploding Star Orchestra - Stars Have Shapes
13. Jason Simon - Jason Simon
14. Julian Lynch - Mare
15. Sun Araw - On Patrol
16. Nadja / Ovo - The Life & Death of a Wasp
17. Mount Kimbie - Crooks and Lovers
18. Shearwater - Shearwater is Enron
19. Deathspell Omega - Paracletus
20. Flying Lotus - Cosmogramma



NITRAUS

1. Electric Wizard - Black Masses
2. Swans - My Father Will Guide Me Up A Rope To The Sky
3. The Secret - Solve Et Coagula
4. Ufomammut - Eve
5. Burzum - Belus
6. Celeste - Mortes Nees
7. Alpinist - Lichtlaerm
8. Deftones - Diamond Eyes
9. Kvelertak - Kvelertak
10. US Christmas - Run Thick In The Night


martedì, gennaio 11, 2011

AMIA VENERA LANDSCAPE - The Long Procession



Tracklist:
01. Empire
02. A New Aurora
03. My Hands Will Burn First
04. Ascending
05. Glances pt.1
06. Glances pt.2
07. Marasm
08. Nicholas
09. Infinite Sunset Of The Sleepless
10. The Traitor's March



Eccoci finalmente pronti ad occuparci di uno dei debut album più attesi e di una della band più discusse dell'underground musicale italiano (e non solo) legato alla scena metal/hardcore, visto che la giovane band veneta tra live di supporto a nomi del calibro di Underoath e Dillinger Escape Plan ma soprattutto un massiccio passaparola online è riuscita a conquistarsi una certa notorietà pur essendo attualmente senza contratto ed avendo per ora pubblicato solamente un breve Ep autoprodotto.
L'attesa per questo full-lenght si è fatta notare ma è anche diretta conseguenza dell'alta professionalità della band, attenta a curare ogni minimo dettaglio della propria sfaccettata proposta artistica.

The Long Procession è un concept album diviso in dieci tracce che sfociano una nell'altra, alternando momenti di raro impatto frontale con vorticosi cambi di tempo, ad altri più melodici e soffusi, intervallando il tutto con stacchi ambientali e progressioni strumentali di chiaro stampo post-metal.
Ai primi ascolti l'album con i suoi 68 minuti di durata può facilmente apparire piuttosto pesante da digerire, ma in definitiva direi che una volta metabolizzato tutto torna e le varie tracce si rivelano ben collegate tra loro, detto questo è innegabile il fatto che alcuni intermezzi ambientali e strumentali facciano perdere un pò d'impatto e fluidità alla tracklist.
Il trittico d'apertura composto da Empire, A New Aurora e My Hands Will Burn First è assolutamente perfetto nel proprio debordante incidere, reso da una sezione ritmica micidiale (in particolare impressiona il drumming di Simone Pellegrini) che in combinazione con un dissonante wall of sound chitarristico ed il possente growling di Alessandro Brun rivela tutto il potenziale tecnico/compositivo del giovane sestetto, magnificamente supportato poi da una produzione che definire scintillante è riduttivo.
Con il lungo episodio ambientale Ascending l'album vira verso atmosfere decisamente più rarefatte e melodiche, sublimate nell'accattivante singolo Glances. A questo punto la band si spinge ancora oltre con i 14 minuti di un'altra strumentale, Marasm, eccellente composizione dai tratti progressive che miscela con sorprendente maturità tecnicismo ed epicità.
E' la volta poi di Nicholas, a mio parere il punto centrale dell'album nonchè pezzo maggiormente riuscito ed in grado di sintetizzare in un solo colpo tutte le sfaccettature del sound della band.
Il breve intermezzo ambientale Infinite Sunset Of The Sleepless introduce The Traitor's March, perfetto tassello di chiusura dell'album, impreziosito dalle sempre ottime melodie vocali del chitarrista Marco Berton, in questo episodio particolarmente efficaci e decisive per la perfetta resa del mood del brano.

In conclusione non possiamo che dirci colpiti e soddisfatti del risultati raggiunti dalla band con The Long Procession, un debut album in grado di mettere in chiaroscuro moltissime band dai nomi altisonanti e con già molti anni di esperienza alle spalle anche se, a mio parere, la band in futuro potrebbe rendere il proprio lavoro sulla lunga distanza magari un pelo meno ambizioso ma senza dubbio maggiormente compatto, tagliando qualche intermezzo strumentale/ambientale di troppo.


Amia Venera Landscape


-Edvard-

GHOST EMPIRE - S/t




Tracklist:

1. Omega Glory
2. Gukurahundi
3. Gnosticism
4. Scalar Beams
5. Resurrection
6. Blood Harvest
7. Dialectic
8. Ghost Empire


I Ghost Empire, super gruppo che nasce dall’unione tra diversi membri della scena sludge italiana ed in particolare toscana, tra cui Stoner Kebab, Cosmotron, Devoggol, sono punto di riferimento assoluto che per chi ha a cuore tali sonorità e finalmente nel 2010 ci regalano la loro prima uscita ufficiale, un doppio Lp da ben 60 minuti di puro magma nero, una grossa colata di pece sui sentimenti.
Riff di chitarra schiacciasassi e bassi spacca ossa, non c’è un attimo di tregua in questo marasma di dolore e soffocamento, a cui va poi fatta una doversosa menzione ai suoni, a dir poco eccellenti e per certi versi inebrianti attraverso richiami alla più classica psichedelia anni '70, mischiata al doom più nero che vi venga in mente.
Dolore e frustrazione, argomenti ormai forse iper abusati in un mondo come quello dello Sludge/Doom, ma questi ragazzi ci sanno fare tanto che è difficile non alzare le corna al cielo e applicarsi nella sana arte dell’headbanging.
Spiccano decisamente i vari brani all'interno dell'album, che non diventano mai banali e non stancano nonostante la consistente durata, con la band che cerca e riesce nel rendere il suono particolarmente ricercato, che eviti di mescolarli alla tradizionale gran matassa di queste sonorità.

Applausi quindi ai Ghost Empire, che si rivelano un gran gruppo su cui poter sicuramente puntare e dal vivo poi devono essere una vera e propria esperienza sonora, per il momento in questa sede vanno promossi a pieni voti essendo autori di un debut album tra i migliori in assoluto dell'annata appena trascorsa.

Ghost Empire


PostNero.

domenica, gennaio 09, 2011

HIEROPHANT - S/t




Tracklist:
01. Hermetic Sermon Pt.1
02. I Am I, You Nobody
03. As Kalki
04. Mother Tiamat
05. Hermetic Sermon Pt.2
06. Lambgoat
07. We Know Love
08. Abissus Abissum Invocat
09. 1000 Winters
10. Hermetic Sermon Pt.3



Il connubio tra elementi black metal ed hardcore sembra stia ormai per divenire la tendenza del momento, con diverse proposte interessanti uscite negli ultimi anni tra cui sugli scudi abbiamo band quali i francesi Celeste o ancor meglio i nostrani The Secret, ed il debutto degli Hierophant si inserisce appunto su queste coordinate stilistiche.
Il quintetto della provincia di Ravenna è di recente formazione, essendosi affacciato sulla scena solamente nel 2009, ma si è da subito mostrato particolarmente attivo in sede live suonando addirittura in supporto di band del calibro dei Poison The Well.
Il gruppo si è poi focalizzato principalmente sulla scrittura di nuovo materiale per arrivare a registrare il debut album omonimo oggetto di questa recensione.
Il sound degli Hierophant è violento, cupo e malsano, ben reso dal lavoro in fase di produzione ed in perfetta sintesi tra old school (Imtegrity tanto per fare un nome, e guarda caso proprio David Hellion compare come guest) e le nuove tendenza post-hardcore, ma ciò che impressiona positivamente al di là di chiari rimandi a questa o quell'altra band, è la capacità di scrivere pezzi semplici ma affatto banali, diretti e d'impatto ma assolutamente pregni di carattere e pathos.
L'album, incorniciato da un intro ed un outro davvero azzeccate, si presenta anche alquanto vario, passando da episiodi dai ritmi più sostenuti (I Am I, Lambgoat, We Know Love) ad altri più cadenzati e particolarmente sulfurei (As Kalki, Mother Tiamat, 1000 Winters), anche se è con Abissus Abissum Invocat che ha mio parere vengono raggiunti i migliori risultati, miscelando e sintetizzando mirabilmente i due approcci.
In conclusione non possiamo che trovare complessivamemte riuscito questo lavoro che, se da una parte certamente non brilla per originalità, dall'altra denota carattere ed incisività, non cosa da poco per un debut e soprattutto per una band nata da così poco tempo. Avanti così.


Hierophant


-Edvard-

venerdì, gennaio 07, 2011

VISCERA/// - 2: As Zeitgeist Becomes Profusion of the I



Tracklist:
1. Ballad Of Barry L.
2. Hands In Gold
3. Um ad-dunia
4. They Feel Like Co2


Due anni fa e qualcosa più, Cyclops faceva naufragare in maniera decisa i Viscera/// lontano dai territori grind degli esordi, e se qualche occhiata alla terra ferma era ancora riscontrabile, con il nuovo album sono stati volutamente tirati i remi in barca per prendere il largo.
2: As Zeitgeist Becomes Profusion of the I, è un album ambizioso già dal titolo, atto a celare la prosecuzione del focus iniziato con il disco precedente, un viaggio sul riconoscimento della propria esistenza che in questo episodio trova la sua pausa di riflessione, come una sosta obbligatoria in un percorso tortuoso iniziato da tempo.
Per questo motivo i tempi rallentano e le atmosfere si dilatano, con quattro composizioni diluite in circa quaranta minuti di musica, che hanno le proprie radici nelle passate Iris Overburden o Titan, ma con una coesione di fondo che è evidente soprattutto nelle chitarre che si adagiano in maniera uniforme a riempire qualsiasi spazio, mentre frammenti solisti disegnano melodie liquide come in Ballad of Barry L., una ballata appunto, e per quanto atipica possa essere il nome non è fuorviante, ma rende palpabile l’essenza dell’introspezione. L’approccio può essere definito come doom, ma come a livello concettuale, anche la musica ha ben poco a che spartire con il passato e con tonalità terrene, cosicché anche i richiami allo space-rock appaiono trasfigurati e riletti in una chiave nuova, che per comodità non si può definire che moderna, affiancati da voci che si affacciano dietro un riverbero ovattato e dal piglio rock, semplicemente.
Canzoni come Hands in Gold e They Feel Like Co2 riescono nell’impresa –di questi tempi- sempre più difficile nel coniugare cambi di registro e generale senso dell’ordine, senza abbandonare la canzone a onanismi vari, ma mantenendola sempre su una rotta precisa nonostante le deviazioni, si chieda conferma a band come Intronaut o The Ocean quale sia il rischio ad allontanarsi dalla rotta: naufragio e conseguente saluto ai pesci. La tavolozza pesca tanti colori dalle tonalità calde, e un paragone calzante potrebbe essere quello con Discipline dei King Crimson, un’influenza sicuramente riscontrabile, elaborata però in un contesto estremo e visionario come quello del gruppo cremonese.
E allora è impossibile non stupirsi dinanzi alla progressione di Um ad-Dunia, la più avvincente del disco, con passaggi di registro dall’epico al sinistro, come nel finale tirato allo spasmo e poi nuovamente concretizzato in muraglioni sonori, che nonostante la mole si mantengono eleganti e precisi, vivi insomma.
I Viscera/// quindi non pongono freno alla loro sperimentazione, in un ambito dove la commistione tra metal, derivazioni hardcore e passaggi ambientali pare vicina alla saturazione, loro riescono comunque a sorprendere, come sono riusciti di recente a fare solo i Juggernaut.
E allora se di trilogia si può parlare, questo secondo capitolo bissa la qualità di Cyclops e mantiene ancora aperte numerose strade per l’evoluzione sempre perseguita dal gruppo, senza donare alcun punto di riferimento sui futuri sviluppi, e questo in un periodo dove tutto è scontato e prevedibile, è forse tra le più grandi qualità.

Viscera///


Neuros