sabato, febbraio 13, 2010

DILLINGER ESCAPE PLAN @ Magnolia, Segrate (MI)



03/02/2010

Erano attesi nel milanese i Dillinger Escape plan, dopo Cesena e Rimini difatti il terzo ritorno dei nostri eroi in tre anni capita proprio da quelle parti, grazie sopratutto al Magnolia di Segrate che regala dopo otto anni un ritorno annunciato ma mai veramente concretizzatosi. La fiamma è accesa dai due gruppi chiamati a fare da apripista nel palco più piccolo, quello all'interno del locale: i primi sono gli Hierophant, giovane formazione fluttuante nell'hardcore tout court più e meno recente. Ci si sentono i Sick of it all nelle accelerazioni quanto gli Unearth nei breack down più feroci. I suoni però non sono proprio il massimo e i ragazzi sono rimandati: i volumi che penalizzavano le chitarre non hanno permesso di far emergere le canzoni e il tutto si è risolto in un pastone che alla lunga è diventato anche fastidioso.

La resa sonora non migliora con il secondo gruppo, i Cubre. La band di Cinisello Balsamo si fa notare per la sua esperienza (nel corso di questi anni il gruppo è migliorato esponenzialmente) e al Magnolia nonostante i volumi poco equilibrati e quel quid che mancava (la band a dispetto di altre occasione è sembrata leggermente contratta sul palco) i ragazzi si sono fatti valere e hanno dimostrato che il loro hardcore tecnico e brutale merita più che rispetto.

Non passa molto tempo, giusto l'attesa di far cambiare ai molti spettatori (circa 500 i presenti) la location (uscire dal locale per un tendone appena fuori) e i Dillinger Escape Plan ci sono letteralmente addosso: l'apertura è affidata alla nuova canzone Good Neighbor ma il bello deve ancora arrivare perché a dispetto delle precedenti occasioni in cui ho avuto il piacere di vedere la band del New Jersey, il gruppo ci regala i giusti fronzoli e decide di suonare ininterrottamente 15 canzoni tratte un po' da tutti i lavori di studio. Da ricordare una Destro's Secret al fulmicotone e i classici anthem Panasonic Youth e Sunshine the Werewolf . Nessuna tregua, nessuno spiraglio per respirare, il gruppo è concentrato e perfino Puciato rimane saldamente sullo stage per tutto il concerto se non sul finale, quando si arrampica alla struttura del palco mandando in visibilio i presenti. Bene anche i “lenti” Black Bubblegum e Milk Lizard, ulteriormente divertenti in versione live. La band non ha sbavature, e anche al rientro dopo la “ritirata” ci stupiscono con la cover dei Tears for Fears (Head Over Heels ). I difetti riscontrabili alla serata sono da imputare semmai al tendone, poco capiente e scomodo che non ha permesso a tutti i presenti di godersi appieno il concerto. La band risulta in forma smagliante e ora si aspetta loro al varco per bissare questo buon concerto magari dopo l'uscita di un -Option Paralisys- che rischia di capitalizzare gli ascolti 2010 di molti.


Sephiroth


1 commento:

fabr0 ha detto...

che bomba che è stato! ogni volta che li vedo migliorano e questa volta grazie al palco piccolo e al macello di gente lo show è stato incredibile ed intenso. animali.
we passate sul mio blog!