mercoledì, dicembre 30, 2009

PLASMA EXPANDER - Kimidanzeigen



Tracklist:
1. Mello
2. Hands in Your Guts
3. Why Not
4. Sananas
5. No Moustache
6. Horny M.
7. Four Legs
8. Nose on Belly


Three is the magic number. Non era necessario il martellamento pubblicitario a spargere il verbo. In questi ultimi anni abbiamo avuto più volte la fortuna di apprezzare le gesta di power-trio provenienti dagli italici confini, capaci di sequestrare il rock, il metal e l’hardcore e restituirlo senza il pagamento di un riscatto con connotati irriconoscibili. La formula del trio è stata adattata seguendo il richiamo delle esigenze, chitarra-basso-batteria (Lucertulas), basso-basso-batteria (Morkobot), batteria-batteria-chitarra (Vulturum). I Plasma Expander non fanno eccezione con la funambolica formazione formata da due chitarre, di cui una baritona, e batteria. Il tris è servito e fa saltare il banco.
A due anni dall’esordio per Wallace Records, il trio cagliaritano ritorna in scena con una collaborazione tra Wallace, Here I Stay, BarLaMuerte, Transponsonic, BrigaDisco, Burp, Bloody Sound e Valvolare, otto etichette per un unico fine: Kimidanzeigen. La matrice scelta è quella rintracciabile nel disco omonimo, blues-noise-rock in stato d’ebbrezza, questa volta accompagnata da una frenesia più marcata negli attacchi convulsivi e una cefalea rumorosa e stridente. L’intro di Mello alza subito la tensione in un tripudio di synth ed effetti, palpitazioni che crescono e battiti che implodono nella tesissima Hands in Your Guts. Le differenze con il passato sono immediatamente udibili: un suono più duro e corposo, capogiri e piroette sonore che prepotentemente assurgono al ruolo di protagoniste. Le radici son ben salde nel fertile terreno beefheartiano e krautico, lo spettro di Can e Ash Ra Tempel evocato nel caos del terzo millennio tra le strade di Louisville, l’eleganza degli Slint filtrata attraverso gli spigoli del pargolo Tweez, le geometrie sghembe dei Colossamite che fanno capolino in Why Not e Four Legs, impreziosita da fiati storditi.
L’ironia dei titoli è il prezzo da pagare per una proposta strumentale, Sananas ne è l’emblema al centro del disco, aperta da sinistri riverberi a la Cluster e paesaggi infetti, deflagra in bordate noise-blues a metà strada tra le atmosfere noir degli Oxbow e le svirgolate dei Morkobot: furente e nervosa. No Moustache si dimena tra i feti skin-graftiani degli U.S. Maple, si libera del pesante liquido amniotico di tale eredità e corre fino a sentire i polmoni bruciare, la metà è indifferente, il fulcro della corsa è la corsa stessa. Il drumming serrato di Andrea Siddu che si fa spasmodico, le chitarre di Fabio Cerina e Marcello Pisanu provenienti dal più orgiastico dei baccanali. La parola d’ordine è tensione. Horny M. è materia che fluttua in mancanza di gravità, schegge impazzite che collidono e si frantumano in polvere, singulti improvvisi: i This Heat nelle profondità dello spazio. L’ultimo atto è affidato a Nose on Belly, capace di stupire dopo trenta minuti di evoluzioni circensi grazie a un country-blues agli steroidi, colonna sonora per un O.K. Corral alieno. I minuti finali sono la migliore testimonianza dello spirito goliardico che anima il trio che, lontano dai cliché e capace di attingere in maniera personale dalle più distanti esperienze musicali, è riuscito a concepire un album difficilmente catalogabile e inebriante.

Neuros

Plasma Expander @Myspace