mercoledì, ottobre 13, 2010
THE SECRET (Intervista)
Dopo la recensione di Solve Et Coagula abbiamo sentito Mike ed ecco qui una veloce intervista per saperne di più sulle novità e gli sviluppi in casa The Secret...
Solve Et Coagula è caratterizzato da brani decisamente più lineari, diretti ma allo stesso tempo si nota chiaramente la vostra maturazione in fase compositiva, maggiore attenzione ai dettagli ed in particolare l'obbiettivo di focalizzarsi sul farne risaltare ogni minima sfumatura. Quanto gli input esterni, che siano semplicemente nuovi ascolti musicali oppure stimoli legati alla vita di tutti i giorni, hanno influito sull'evoluzione del vostro sound?
Qualche tempo dopo la registrazione di "Disintoxication" ci siamo resi conto che molte cose nel disco che avevamo registrato a nostro avviso non funzionavamo e ci siamo messi subito al lavoro su nuovo materiale. Ascoltando il disco avevamo l'impressione che le canzoni avrebbero reso molto meglio usando meno elementi per ogni singolo pezzo. Questo è stata la riflessione di partenza che ci ha portato ad evolvere in nostro suono in questa direzione più "asciutta", ma anche suonare live con regolarità ci ha fatto capire che la semplicità ci avrebbe portato a migliorare molto sia sul palco che nella stesura dei pezzi. Gli ascolti non sono in realtà cambiati così tanto, forse si sono in un certo modo "ristretti". La gestazione del disco non è stata di sicuro una delle più tranquille di sempre e ci sono state molte tensioni all'interno del gruppo, sia personali che artistiche. Forse anche questo ci ha portato ad esprimerci in modo più diretto e primitivo e spesso a cercare di spendere meno tempo che in passato in sala prove ed essere più istintivi.
Disintoxication due anni orsono rappresentò un vero e proprio nuovo inizio per la band, sia dal punto di vista stilistico che di lineup; Solve Et Coagula può essere visto come il naturale passo successivo verso ciò a cui aspirate ad essere come band oppure va visto semplicemente come il vostro nuovo album, una testimonianza di ciò che siete allo stato attuale?
Penso che "Solve et Coagula" sia una sorta di "purificazione" di quelli che sono stati gli stessi elementi che sono alla base di "Disintoxication". Come accennavo prima, abbiamo essenzialmente tolto quello che non ci piaceva. La grossa differenza che sento ora, almeno a livello personale, è che questa volta non ho alcun rimpianto e non cambierei nulla del disco che abbiamo registrato. Non ho idea di quella che potrà essere la nostra musica nel prossimo disco ma credo che abbiamo trovato un certo equilibrio in questo momento.
Buona parte dell'album è un vero pugno nello stomaco, con sfuriate in successione di breve durata dalle tinte crust/grind ed ancor maggiori influenze black metal rispetto al recente passato; troviamo poi ad equilibrare le cose e rendere più interessante l'ascolto episodi più sperimentali ed atmosferici, su tutte la strumentale Bell of Urgency. Proprio quest'unione di stili ed influenze perfettamente inserite nel contesto di base è ciò rende distintivo il vostro sound attuale, obbiettivo sempre più difficile da raggiungere nel panorama musicale odierno.....sei d'accordo?
Spero di non essere frainteso ma essere "originali" mescolando influenze diverse non è assolutamente la nostra priorità, non è il nostro punto di partenza. Ovviamente non vogliamo suonare come altre bands ma stavolta abbiamo pensato al risultato finale meno che in passato, nessuna pianificazione o scopo predefinito. Abbiamo solo cercato di essere onesti e di fare le cose che ci piacevano di più senza pensarci troppo su. Sono contento se pensi che il nostro nuovo lavoro abbia una sua identità ma l'unica cosa che ci è interessata durante la creazione del disco è stato scrivere buoni pezzi. Almeno per quanto mi riguarda spesso preferisco ascoltare un buon pezzo rock classico piuttosto che l'ultimo disco di sperimentazione di Mike Patton. Non voglio argomentare sul fatto di cosa sia "migliore" ma semplicemente è quello che mi interessa maggiormente in questo momento.
Per quanto ci riguarda, soprattutto per i pezzi più diretti, a volte bastava avere un riff che ci piacesse e la canzone usciva fuori "da sola". Se suonava bene ci lavoravamo qualche giorno su e poi la registravano senza troppe domande. Altre volte è stato necessario lavorarci su per più tempo, sentivamo che c'era bisogno di andare un po'pià a fondo sotto la superficie per dare senso a quello che stavamo suonando ma la priorità è sempre stata la canzone.
Alla ricerca dell'originalità preferisco il carattere.
Dal punto di vista lirico è facile intuire che anche stavolta i vostri pezzi sono tutt'altro che pregni di ottimismo...
I testi del disco li ha scritti tutti Marco ma posso dirti che tutto quello che si può trovare nei testi gira sempre e comunque attorno alla perdita della fede/fiducia. Nella politica, nei media, nella religione, nei rapporti sociali. La situazione nel paese in cui viviamo è totalmente degenerata e sta peggiorando ogni giorno se possibile. Spero il fondo sia stato toccato ma temo che le cose possano peggiorare ancora. Tanta, troppa gente, non capisce che sta credendo a delle persone che sono la causa principale dei problemi che stiamo affrontando ora. Crede a politici palesemente bugiardi, cerca conforto in una religione falsa e ipocrita, guarda una TV che continua ad incoronare a modelli da seguire persone che mi fanno semplicemente schifo, pilotate da altre persone che fanno ancora più schifo.
Stiamo sprofondando nel baratro e la cosa che mi rattrista di più è vedere che è quello che la gente vuole.
Italiani brava gente.
Con quale lineup è stato registrato il disco? Pensate che la sezione ritmica attuale possa diventare stabile (non dico definitiva viste le improvvise defezioni giunte negli ultimi tempi, per scaramanzia) oppure va vista come un aiuto temporaneo per la promozione live del disco?
Il disco è stato registrato con Christian alla batteria, Enrico al basso, Marco alla voce e me alla chitarra. Christian è uscito dalla band poche settimane dopo le registrazioni e ora Tommaso Corte è il nostro nuovo batterista. La situazione è definitiva, siamo molto soddsfatti.
Come vi siete trovati a lavorare con un'icona della scena ed un grande professionista come Kurt Ballou? Quanto sono stati importanti il suo modo di vedere le cose e la sua esperienze alla luce dell'ottimo risultato finale?
Lavorare con Kurt è stata un'esperienza molto piacevole e rilassante nonostante lui sia senza dubbio uno degli assoluti protagonisti della musica pesante degli ultimi anni. Prima di entrare in studio abbiamo pre prodotto tutte le tracce del disco in sala prove, cercando di entrare al Godcity con le idee più chiare possibile. Il lavoro di Kurt è stato essenzialmente quello pensare a come ottenere i suoni che avevamo in mente, senza mettere troppo la voce sulla struttura e l'arrangiamento dei pezzi stessi. Penso che Kurt sia molto bravo nel riuscire a trovare il giusto "sound" per ogni band che registra, senza seguire formule o modus operandi standardizzati. Abbiamo speso tempo nel provare ad equilibrare i suoni di basso e chitarre, cercando comunque di mantenere la natura grezza e sporca dei pezzi che gli avevamo fatto sentire prima di partire. E'una persona di grande pazienza e esperienza e spero di avere di nuovo la fortuna di lavorare con lui in futuro.
Rispetto a Disintoxication vi sono stati importanti cambiamenti riguardo la strumentazione utilizzata vero?
Registrando a Salem abbiamo dovuto usare la strumentazione dello studio di Kurt. L'intero approccio ai suoni di questo disco è molto diverso da quello precedente, soprattutto per quanto riguarda le chitarre. Questa volta ho usato una Ampeg V4, una Orange OR e combo Marshall su casse Emperor 6x12. Per il basso Enrico ha usato una Orange su cassa Ampeg 8x10. Gibson Les Paul Custom e Gibson Grabber.
In occasione della scorsa nostra intervista ti eri detto ottimista sullo stato della scena musicale underground italiana, con la sensazione che qualcosa si stesse finalmente muovendo....sei ancora della stessa idea? E' aumentato il riscontro di pubblico ai vostri concerti?
Partendo dall'ultima parte della domanda, abbiamo la sensazione che adesso ci siano di sicuro più persone che ci seguono, il feedback del disco per il momento è davvero ottimo, anche per il buon lavoro di promozione che sta facendo la Southern Lord. Per quanto riguarda il fatto di essere ottimista o meno sulla scena italiana, ho smesso di interessarmi a questo interrogativo. Penso che in Italia ci sia una situazione molto strana, le persone con meno gusto e conoscenza musicale sono spesso quelle più attive e propositive. Ci è capitato di suonare in contesti davvero assurdi negli scorsi anni. Spesso i concerti dove le cose erano organizzate in maniera più professionale e che avevano creato in noi più aspettative si sono rivelati terribili mentre altre volte sono usciti fuori dei concerti ottimi dove meno ce lo aspettavamo. E'sempre un po'un terno al lotto. Ora ci interessa soprattutto suonare in contesti dove ci sentiamo più a nostro agio, avere più controllo, anche se a volte può voler dire anche rinunciare ad una fetta di pubblico. Siamo arrivati alla conclusione che spesso è meglio suonare davanti a 100 persone che sono li perchè interessati alla nostra musica che davanti a 300 che sono li per andare far serata.
Dopo la chiusura della Goodfellow vi siete ritrovati senza un contratto, avete fatto girare una preproduzione dell'album e Greg Anderson ne è rimasto colpito...questo in sintesi il percorso che vi ha portato ad entrare nel roster Southern Lord.Pensate di aver finalmente fatto il salto di qualità definitivo nell'ottica di essere band di riconosciuta levatura mondiale oppure c'è ancora molto lavoro da fare, in particolare sotto l'aspetto live e quindi aumentare intensamente tale attività?
Non so davvero come risponderti a questa domanda perchè non penso che stia a noi arrivare a questo tipo di conclusioni. Sicuramente abbiamo ancora tantissimo lavoro da fare e penso che abbiamo ancora grossi margini di miglioramento come band. Lavorare con Southern Lord ha un po'cambiato tante cose e non nego che ora capita che gente che prima non ci dedicava un secondo ora invece magari ci manda le interviste da fare. E'assurdo come spesso la gente abbia bisogno che qualcun'altro prima "approvi" quello che poi andrà ad ascoltare.
Comunque il disco è appena uscito quindi è davvero presto per arrivare a conclusioni. Speriamo bene.
Avete già un programma ben delineato di quella che sarà il vostro tour in Europa e poi oltreoceano per la fine di quest'anno ed il 2011?
Ne stiamo parlando in questi giorni. In questo momento avrei dovuto essere in tour negli USA con gli Early Graves ma come molti sapranno i nostri amici hanno avuto un terribile incidente ed il loro cantante Makh Daniels è morto. Dopo questa tragedia un po'tutti i piani del 2010 sono andati a finire in nulla e fino a fine anno suoneremo qui in Italia. Stiamo pianificando il 2011 ma per scaramanzia non voglio anticipare nulla. Ci sono delle cose molto interessanti in ballo. Speriamo bene anche qui.
Ok siamo alla fine , grazie per il tempo che ci hai dedicato...in bocca al lupo per tutto e alla prossima!
Grazie a te.
-Edvard-
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