sabato, ottobre 09, 2010

INFECTION CODE - Fine



Tracklist:

1. Varnish
2. All Colours
3. Grey
4. Collapse of the red side
5. Black Glue
6. Cupe Vampe
7. Painting My Life



Tornano a tre anni di distanza dal precedente "Intimacy" gli Infection Code, ed è decisamente un bentornato a giudicare dai sette pezzi di cui è composto "Fine".
Se con il precedente lavoro la band aveva puntato ad elevare il proprio sound al massimo effetto disturbante e soffocante possibile, sperimentando con suoni e produzione al fine di ottenere atmosfere acide e malsane, questa volta assistiamo ad una decisa seppur non radicale evoluzione, in quanto l'essenza artistica della band rimane comunque votata all'espressione di quel disagio esistenziale sempre più caratteristica dell'uomo moderno.
Quello che balza subito all'orecchio è la produzione curata in questo caso da Eraldo Bernocchi, noto musicista e produttore di caratura internazionale, mai un disco degli Infection Code aveva suonato così nitido, denso e potente. Un netto cambiamento se pensiamo ai suoni adottati per le produzioni precedenti e che si rivela scelta azzeccata nel far rendere al meglio le nuove composizioni, contraddistinte da atmosfere meno claustrofobiche ma quanto mai desolanti ed ombrose, caratterizzate da un sapiente uso dell'elettronica da una parte e da possenti muri/feedback di chitarra dall'altra.
Spetta a Varnish il compito d farci addentrare nelle poco confortanti tonalità dell'album, una sorta di ossessivo mantra industriale dai ritmi tribali, squarci di chitarra ed urla strazianti, incorniciato dall'effettistica di sottofondo, il cui pregevole uso sarà per altro caratteristica portante l'intera tracklist. All Colours è senza dubbio l'episodio maggiormente legato al passato, in bilico tra post-hardcore e noise rock, e si segnala quale perfetto singolo apripista data anche la durata contenuta.
Con Grey l'album inizia a rivelarsi in tutta la sua essenza, un lungo e desolante incidere, soundscapes e interpretazione vocale davvero suggestivi che rimandano alle psichedeliche e grigie trame dei Neurosis di The Eye of every storm.
Collpapse of the red side si apre con l'inquietanre incidere del basso e mette in luce una struttura assolutamente fantastica dal punto di vista dinamico, in bilico tra deflagrazioni, violenti substrati elettronici, possenti groove chitarristici e suggestivi rallentamenti.
In Black Glue torna a far capolino quel misto di noise e post-hardcore tipico della band, caratterizzato questa volta da continui stop e go, un feroce e pulsante basso distorto ed il granitico, dilaniante rifferama. C'è anche spazio per una nuova cover, esperimento a cui la band ci ha ormai abituato, ed in questa occasione il risultato ottenuto con Cupe Vampe dei nostrani C.S.I è realmente stupefacente; non era facile dare nuova linfa vitale al brano senza scadere nel ridicolo ma gli Infection Code con semplicità e passione superano l'esame a pieni voti.
Spetta a Painting My Life chiudere l'album, compito assolto nel modo migliore possibile grazie ad un incipit introspettivo e particolarmente suggestivo, suggerendo un'analisi interiore, ineluttabile e silenziosa riflessione sulla propria esistenza, una tensione pronta però ad esplodere dando libero sfogo a tutta la frustrazione accumulata...impossibile non rimanerne coinvolti e colpiti.
Fine rappresenta tutti i colori necessari per dipingere le nostre vite, sono gli Infection Code che al culmine delle proprie potenzialità hanno raggiunta la definitiva maturità, mostrando una rimarchevole consistenza espressiva ed artistica. Fatelo vostro, non ve ne pentirete.

-Edvard-

www.myspace.com/Infection Code

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