sabato, gennaio 16, 2010
SUNN O))) - Monoliths & Dimensions
Tracklist
1. Aghartha
2. Big Church
3. Hunting & Gathering (Cydonia)
4. Alice
Sunn O))), questo nome solitamente rievoca in quasi noi tutti oscurità, malessere, desolazione, dolore, fastido, ansia, spazi chiusi e bui. Il loro nuovo disco, praticamente definibile capolavoro, è tutto questo.
Monoliths & Dimensions, uscito a metà 2009, racchiude in quattro tracce l’essenza malvagia dei sacerdoti rumorosi: feedbacks, ansia e senso di soffocamento, un disco che racconta immagini distorte e dolorose, piene di quel riverbero mistico e drogato che il Drone ha dato modo di esprimere.
Stephen O’Malley & soci non sbagliano un colpo, migrando da cupezze tipiche e perfettamente riconoscibili, come nell'opener Aghartha, per finire a mescolarsi in fluttuanti incubi lisergici.
Monoliths & Dimensions si sviluppa a mo di cascata, più si prosegue con l’ascolto più ci si addentra in un magma oscuro e desolato; la voce del buon Attila Csihar ci accompagna verso l’abisso, mentre continui drone lisergici ci sfilano addosso lasciando solchi incolmabili.
Tutto in questo disco fa male, l’idea stessa che i Sunn O))) producano ancora dischi studio fa male, perché ci mette dinnanzi ad una scelta a dir poco catastrofica, ovvero scendere o meno nell’abisso più oscuro dell’animo umano?
Nonostante ciò questo lavoro potrebbe piacere anche a chi i Sunn O))) non li ha mai presi sul serio; non è solo rumore su rumore, si nota uno studio sull’arrangiamento dei pezzi molto particolareggiato, la scelta dei suoni, pur rimanendo tipicamente legati al loro nome, non è per nulla scontata.
Voci angeliche si diramano per tutto il lavoro, Big Church ne è forse l’esempio più lampante. Enormi onde sonore che vengono contrastate da un coro semi-angelico, si ha la netta impressione di trovarsi in una cattedrale vuota nel pieno della notte.
Preghiere, respiri affannosi, suoni d’oltretomba rievocano spiriti maligni, ma non si può temere nulla, O’Malley sa dove ci sta portando e ci guida per mano in questo suo abisso personale; poi improvvisamente mentre ti senti completamente avvolto in un oscura coperta ecco un lampo di luce apparire e dare l’idea che non ti stiano prendendo in giro.
Alice, spettacolare traccia di chiusura, è ciò che non ti aspettavi in un disco dei Sunn O))), ti fa apprezzare l'evoluzione musicale di un gruppo che, per la scelta di genere fatta sin dagli albori, poteva tranquillamente finire ben presto nella monotonia più assoluta.
Disco dell’anno per moltissimi siti specializzati e non, articoli su giornali che non ti aspetteresti parlare dei Sunn O))), questa l’evoluzione dei sacerdoti, con suoni che sì sanno di malessere, ma che in fondo riescono perfettamente a far comprendere come sia possibile fare ricerca musicale anche nei generi più estremi.
Avreste mai mischiato il Drone al Jazz? Beh loro ci son riusciti.
I Sunn O))) hanno decisamente vinto nel 2009, riuscendo a dimostrarsi uno dei gruppi più innovativi e sperimentali all’interno di un panorama (quello del Drone/Doom) dove difficilmente l’innovazione non finisce per snaturare il radicalismo soffocante ed oscuro del genere stesso. Un monolite nero, un buco infinito dove immergersi, ma questa volta probabilmente c’è un uscita dall’altra parte....basta saperci arrivare.
PostNero
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