venerdì, aprile 04, 2008
TOMYDEEPESTEGO
Dopo aver recensito il loro ottimo debut album "Odyssea", abbiamo contattato Edoardo Lucà, chitarrista dei ToMyDeepestEgo per fare il punto della situazione. Ecco cosa ci racconta:
Ciao ragazzi, innanzitutto complimenti per il vostro debut album "Odyssea", una delle migliori uscite in Italia per quanto riguarda certe sonorità…L’album è uscito ormai da qualche mese, quali sono stati i primi riscontri dalla stampa specializzata?
Edoardo: Ciao a te e a tutti i lettori. Ti ringraziamo innanzitutto per le tue parole. Siamo molto soddisfatti dei riscontri ricevuti finora dalla stampa (cartacea o meno). Ovviamente il nostro lavoro non e' piaciuto a tutti allo stesso modo, ma e' piu' che normale come cosa. In fondo il nostro scopo e' di far provare certe sensazioni all'ascoltatore. Poi il gusto musicale e' tutt'altra storia. Siamo rimasti piacevolmente impressionati da molte recensioni che hanno veramente afferrato cio' che c'era oltre alle semplici note scritte su disco.
Come vi trovate sotto Subsound Records?
E: Al momento non potremmo chiedere di meglio. Ottima promozione, ma soprattutto c'e' un rapporto fraterno. Veniamo trattati come amici, e non come un prodotto da vendere. Cosa assai rara al giorno d'oggi.
Prima di “Odyssea” ci sono stati alcuni avvicendamenti nella line-up, quanto hanno influito questi nella stesura dell’album?
E: Le cose sono cambiate parecchio, ma piu' nella forma. La sostanza e' rimasta sempre la stessa. I concetti, e l'idea, dietro alla creatura TMDE sono gli stessi di quando e' cominciato il tutto. Ora e' certamente tutto piu' stabile, piu' facile. Ma i TMDE sono un modo di pensare, di vivere, prima ancora di essere una band.
Nella recensione dell’album ho parlato di “flusso sonoro” riferito alla vostra musica, alla luce della mancanza di un vocalist nella vostra formazione. Come vi trovate in questa dimensione?
E: Siamo perfettamente a nostro agio con la mancanza di un cantante. Anzi, a dir la verita', pensare ai nostri pezzi con un cantato sopra mi fa storcere il naso. Siamo consapevoli che la cosa puo' non essere apprezzata da tutti, ma la nostra scelta ci appaga pienamente. Vogliamo che chi ascolti il disco venga trasportato dai suoi stessi pensieri, e non dalla voce di un estraneo.
Un punto di forza dell’album è la partizione tra riff possenti e aperture acustiche più delicate. Come riuscite a coniugare efficacemente questi due aspetti?
E: Non abbiamo uno schema a riguardo. Cerchiamo di seguire le nostre emozioni nello scrivere i pezzi. Ci sono momenti in cui abbiamo necessita' di sonorita' piu' pesanti, altri in cui preferiamo allentare la tensione. Poi una volta scritto lo scheletro del pezzo cerchiamo di bilanciare le cose, o comunque di fare in modo che non ci siano troppi picchi, per permettere all'ascoltatore di assorbire tutto cio' che gli abbiamo proposto nella maniera piu' diretta possibile.
Gli utenti di NeuroPrison sono molto interessati riguardo la strumentazione utilizzata dalle bands…potete in sintesi parlarci della vostra, di cosa cercate e come ottenete il vostro sound?
E: Io (uno dei due chitarristi) utilizzo una Mesa Boogie Triple Rectifier su cassa Marshall 1960, ed una Gibson Les Paul Custom, mentre Valerio utilizza una Marshall JCM900 sempre su cassa Marshall 1960, e una Fender Telecaster. Daniele, il nostro bassista utilizza un’ Ampeg SVT3pro e un Ibanez Soundgear.
Il disco è stato prodotto da Valerio Fisik e mixato da Alan Douches a West West Side Music (NY). Siete soddisfatti di come suona il disco?
E: Assolutamente si. Valerio ci conosce da tanto tempo, sia come persone che come gruppo (a dire il vero fondai i TMDE proprio con lui), quindi sapeva esattamente cosa volevamo, e come renderlo al meglio su disco. Ci e' stato di grande aiuto, sia come impostazione dei suoni veri e propri, sia come arrangiamento. La masterizzazione ha poi esaltato il suo lavoro, senza modificarne il suono impresso da Valerio.
Mizar, Crepuscolo, Mediterraneo. Sono solo alcuni dei titoli delle vostre canzoni, sicuramente molto evocativi. Da dove derivano, come vengono scelti?
E: Cerchiamo sempre di utilizzare nomi che non siano lunghi in quanto proprio come la nostra musica, molte cose non possono essere spiegate in poche parole, o con poche note. Diamo quindi a ogni pezzo un nome che evochi molte altre cose al suo interno. I significati sono pero' molto personali, sia per noi, che per chi li ascolta. Preferiamo che sia chi ascolta Odyssea a dare il proprio significato ad un semplice sostantivo. Una sola parola puo' dire molto piu' di un testo intero, dal nostro punto di vista.
L’artwork è stato creato niente meno che da Seldon Hunt (Neurosis, Five Star Prison Cell, Nadja e altri). Come siete entrati in contatto con lui, e come si è sviluppato l’aspetto visivo di “Odyssea”?
E: Sono stato sempre un fan dei lavori di Seldon, copertine e poster. Un giorno quindi ho provato a contattarlo chiedendogli la sua disponibilta' nel dare un “volto” alla nostra creatura. Ha subito accettato molto volentieri, e dopo aver ricevuto il disco, ha avuto carta bianca. Ovviamente poi ci sono stati dei ritocchi, ma abbiamo lasciato che fosse lui stesso a creare l'artwork, senza bisogno di nostre linee guida. Il lavoro finale rispecchia perfettamente l'anima di Odyssea, e gli siamo grati per questo.
Quali sono state le vostre influenze principali? Quali sono invece i vostri ascolti attuali?
E: Le influenze musicali sono sicuramente i pilastri del genere come Neurosis, Pelican, Isis, Cult of Luna, ecc.. Ma non sono i soli, sono semplicemente i piu' famosi. La lista di cose che ascoltiamo sarebbe davvero troppo lunga, anche perche' non posso dire che abbiamo tutti gli stessi gusti musicali. Ognuno di noi porta qualcosa di suoi nei TMDE, ma non si tratta solo di musica. C'e' molto altro al suo interno. Personalmente l'unica influenza che sento di poter menzionare al momento sono le esperienza di vita stessa. Non c'e' pezzo dei TMDE che non sia nato da qualcosa di personale, da qualche pensiero, da qualche fatto.
Siete ancora in tour in Italia ed Europa per la promozione di “Odyssea”. Come sta andando? Ci sono progetti per varcare l’oceano?
E: Al momento siamo riusciti ad organizzare qualcosa in giro per l'Europa (Italia compresa ovvio) ma ancora non abbiamo nulla in progetto riguardo l'oltreoceano. Sarebbe un grosso passo avanti, considerando soprattutto quanto il nostro “genere” viene seguito (molto piu' che in Italia purtroppo).
State già lavorando al prossimo album, e quali sono i progetti futuri?
E: Certamente. Non ci siamo mai fermati. Stavamo scrivendo pezzi nuovi gia' quando l'album era venuto alla luce. Siamo una creatura in continua evoluzione e siamo assolutamente soddisfatti di ogni suo singolo cambiamento. Sentirete sempre qualcosa di diverso in futuro da noi. Al momento siamo incentrati sulla promozione del disco, e sulla scrittura di nuovi pezzi. Per il futuro non abbiamo ancora niente di certo tra le mani.
Questo è quanto ragazzi, grazie mille per la vostra disponibilità e in bocca al lupo per il futuro. Spero di vedervi live il prima possibile...
E: Grazie mille a te Simone e a tutti i ragazzi di NeuroPrison. Speriamo anche noi di poter far viaggiare tutti voi dal vivo al piu' presto. TMDE.
Neuros
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