giovedì, marzo 20, 2008

DEFLORE - Human Indu[B]strial



Anno: 2005
Etichetta: SubSound Records

Line-up:
Emiliano Di Lodovico: chitarra, chitarra cello, loops, metalli amplificati, radio ad onde corte, suoni d’ambiente.
Christian Ceccarelli: basso, programmazione e campioni, loops, metalli amplificati, rumori radio, grooves.

Tracklist:
01. Emostatico
02. Connect
03. Experiment C-Low
04. More Gods Than Devils
05. Emilionero
06. Lexodub
07. Home
08. Orto D-Ossa
09. S-Zwein
10. La Settima Industria
11. Subsound Corporation


I Deflore sono un duo romano nato nel 1999 dedito all’industrial; il loro sound è un esplosivo mix di inserti elettronici, potenti riff di chitarra, campionamenti vari ed atmosfere in bilico tra noise e psichedelia.
Dopo un contratto firmato nel 2004 con la Subsound Records, ottenuto grazie all’attenzione generata intorno a loro per via di intensi live show, la band è pronta per il debutto sulla lunga distanza: Human Indu[b]strial.
Un titolo che è anche una dichiarazione d’intenti, unire al freddo incidere dell’industrial di bands quali Godflesh, Ministry e Prong, una componente più introspettiva e criptica.
L’opener Emostatico è forse la simbol track dell’intero lavoro e del suo concetto sonoro, dove ad una prima parte violenta ed imperiosa si sostituisce una seconda più soffusa e riflessiva, passando con sorprendente maestria dai Godflesh ai Massive Attack.
Ma è tutto l’album che vive su questa contrapposizione, uomo-macchina, noise-psichedelia, industrial-dub; ogni brano è una piccola gemma a sé stante, da scoprire lentamente e vivere sulla propria pelle. Dal groove industrial-metal di Connect all’incidere complesso e congiante di Experiment C-Low, dall’andamento marziale e decadente di Emilionero (perfetta colonna sonora della crisi della società contemporanea) alle suggestioni al limite del dub e del trip-hop di Lexodub e Subsound Corporation, passando per inserti noise e post-metal (La Settima Industria), substrati intinti di nera e malata psichedelia industriale (S-Zwein), rintocchi doom (Home) e gothic (Orto D-Ossa).
Da rimarcare, oltre al magistrale uso dell’elettronica e dei campionamenti, la qualità della produzione e la potente resa sonora (mastering effettuato ai Finnvox Studios), di raro livello anche nel panorama internazionale.
Un viaggio di 55 minuti, corredato da un pregevole e quanto mai appropiato artwork, lungo i più impervi e bui meandri della psiche umana, dedicato a coloro che continuano a cercare.
In attesa di poter ascoltare il successivo e da poco dato alle stampe Egodrive mettetevi alla prova, ma attenzione…play it loud.

-Edvard-

Deflore @Myspace

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