sabato, maggio 29, 2010

CHAMBERS - S/t



Tracklist:
1. Easter In Tromso
2. H&N
3. Black To The Future
4. Second Wall War
5. A Planet Is On Fire



Formato: vinile 12"


Ci sono ancora band che, incuranti delle mode e senza avere dalla loro parte il fuoco fatuo dell’hype, continuano a riproporre certe sonorita' emozionali e discordanti che tanta influenza hanno avuto nei gloriosi anni '90. Gli esempi sono diversi e può anche accadere che questo “recupero” della tradizione non si esaurisca in un semplice revivalismo, ma risulti anzi controbilanciato da un apprezzabile tocco di modernità, che non guasta mai: è il caso dei Chambers, quintetto toscano che giunge al debutto con questo bel dischetto omonimo (coprodotto da Tumorati Di Dio, Shove, Arctic Radar e Que Suerte!), dopo essersi fatto le ossa con band quali Violent Breakfast, Cohesion e Summer Camp Disease.
La loro musica sembra essere l’anello di congiunzione tra il post-hc di San Diego (Drive Like Jehu e Boilermarker), quello di Washington Dc (la Dischord) e la più recente scena di Richmond (alcune soluzioni chitarristiche e la presenza di una accentuata vena psichedelica mi hanno ricordato i Malady e le loro girandole soniche ma anche i City Of Caterpillar più dilatati). Si tratta di una proposta dall’alto potenziale emotivo, dominata da chitarre che ora feriscono ora sembrano implodere, da una sezione ritmica precisa e quadrata, da una voce passionale e monocorde e, soprattutto, da ottime canzoni, alcune delle quali sono tra le cose migliori sentite ultimamente in questo particolare ambito sonoro (l’emozionante “Easter In Tromso” – che dovrebbe essere il primo brano composto dalla band - e soprattutto la meravigliosa epicità di “A Planet Is On Fire”, percossa da scariche elettriche e ritmiche dinoccolate alla John “Speedo” Reis).

Se vi piacciono questi suoni e siete alla ricerca di una rilettura appassionata/appassionante e non del solito scimmiottamento propagandato per buono da qualche rivista o blog, dategli un ascolto anche perché il futuro potrebbe riservare ai Chambers degli sviluppi ancor più intriganti.


Marcello Semeraro

Chambers @ MySpace

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