sabato, giugno 21, 2008

UFOMAMMUT



Idolum pur rimanendo un disco in pieno stile Ufomammut ha segnato una certa svolta, una sensibile evoluzione nel loro universo sonoro, mai come ora ipnotico ed ossessivo. Ne abbiamo parlato direttamente con loro ed ecco cosa hanno da dirci...



Ciao a tutti. “Idolum” è il titolo del vostro nuovo disco, parola latina dai vari significati di cui almeno due assolutamente perfetti per descrivere il contenuto dell’album e più in generale della vostra identità sonora, ovvero quello di “spettro” ed “immagine mentale”; l’idea del titolo è venuta fuori spontaneamente in relazione al nuovo materiale oppure era già un qualcosa che avevate in mente e su cui avete elaborato le nuove composizioni?

Non c'è nulla di "premeditato" dal lato strettamente musicale in Ufomammut, ma abbiamo sempre cercato, per i nostri dischi, titoli che avessero una certa intensità, parole composte che richiamassero ad immaginari ultraterreni.
“Godlike Snake” era un serpente simile ad un dio (quindi interpretabile in mille modi, dalla divinità maligna al meraviglioso serpente, dalla donna tentatrice all'essere subdolo...), “Snailking” era il re lumaca (anch'esso figura mitica, a capo di un regno di esseri striscianti, ma anche qualcosa di legato al mondo femminile), infine “Lucifer Songs” aveva in sé una carica ancora diversa (le ballate luciferine, ma anche le grida di Lucifero, il bene e il male, la ribellione, ecc ecc).
L'ultimo disco necessitava di un titolo che rappresentasse la sua pesantezza ma rendesse anche la sua aurea spetrale, aleggiava in studio l'idea di questo enorme mastodonte invisibile... quindi abbiamo scavato nelle origini della nostra lingua, forse anche condizionati dall'Urbe, e abbiamo scelto Idolum.


Pur essendo passato del tempo dall’ultima vostra prova in studio, “Idolum” è stato composto in un periodo relativamente breve vero? All’ascolto, nonostante i pezzi celino un attento lavoro in fase di arrangiamento, tutti quei piccoli particolari che fanno la differenza, si percepisce una maggiore linearità nei brani, quasi fossero stati scritti più istintivamente…

Avevamo due pezzi e mezzo pronti da tempo.
Uno era Nero, uno era Ammonia (che è la continuazione di un brano di Snailking, Alcol) e quindi la seconda parte di Stardog.
Idolum è stato composto e arrangiato in due mesi. Era ottobre 2007 quando decidemmo che a dicembre avremmo registrato il nuovo disco.
Ci siamo subito messi a registrare quello che usciva dalle nostre teste, abbiamo scelto le idee migliori e abbiamo iniziato la stesura del disco.
Pezzi come Void e Stigma sono stati scritti pochi giorni prima di cominciare le registrazioni.
"Idolum" è più fluido e diretto rispetto ai suoi predecessori perchè avevamo una sorta di countdown che contava i giorni che mancavano al limite che ci eravamo posti per entrare in studio. Abbiamo evitato di perdere tempo sulle parti inutili, concentrando il fuoco.
Abbiamo fatto tutto in due week-end a Milano, al Magnolia sotto la regia di Lorenzo Stecconi, chitarrista dei Lento e fonico del Locomotore studio di Roma dove poi abbiamo mixato e masterizzato il disco.
Abbiamo modificato qualche parte in fase di registrazione, scritto i testi in studio e così pure deciso i titoli. E' stato un fluire continuo.


Quanto a tal proposito ha influito l'apporto di Lorenzo nella risultato finale dell’album ?

Lorenzo è stato fondamentale per Idolum: Ufomammut ha sudato sugli strumenti, lui sul mixer. Non possiamo che inchinarci alla sua bravura.


Addentrandoci maggiormente nelle peculiarità del nuovo album direi che è evidente la ricerca di una maggiore pesantezza, sia per quanto riguarda il fluire del magma sonoro, più ossessivo rispetto al passato, che nell’impasto dei suoni in sé, fatto di tonalità grevi come mai prima d’ora; è venuto fuori semplicemente così oppure questo nuovo approccio era già chiaro in voi?

Abbiamo sempre curato molto l'aspetto sonoro e con Lorenzo tutto è stato ancora più sviluppato e portato alle estreme conseguenze.
Il suono di Idolum è ciò che cercavamo da anni, sicuramente i brani sono più d'impatto e molto meno caotici rispetto al passato, ma il nostro suono, come “ossatura” è sempre lo stesso .


I brani sono tra i più ipnotici che avete mai scritto, eppure dopo un paio di ascolti si stampano perfettamente nella mente dell’impavido ascoltatore, rivelandosi inaspettatamente immediati ed incisivi; pensate possa essere una linea che contraddistinguerà la vostra evoluzione sonora futura?

Non sappiamo cosa accadrà in futuro, non abbiamo idea di dove andremo e come sarà il prossimo disco. Seguiamo un'evoluzione continua, cercando di sperimentare e mutare, considerando l'ultimo lavoro come l'ennesimo gradino verso un diverso mondo sonoro.
Quello che dici sui pezzi di Idolum è vero. Le trame vocali sono molto lineari e melodiche, danno ai pezzi una facile assimilazione, ti restano in testa. Ed è strano, perchè è l'ultima cosa che penseresti, appena il riff di Stigma si mette a girare...


Già, la componente vocale sembra venir utilizzata sempre meno da un disco all’altro, ma allo stesso tempo mai come ora essa caratterizza ed esalta ogni singolo brano…

E' quello che dicevamo prima. Mai come in Idolum i cantati sono importanti.
Intendiamoci, hanno sempre il valore di uno strumento, ma le linee vocali danno ai brani la loro singolarità, creano storie, ti viene da cantare i pezzi degli Ufomammut sotto la doccia, vero? Ahahah.


Comunque il trademark Ufomammut, fatto di atmosfere psichedeliche ed enigmatiche è rimasto anzi, forse i nuovi pezzi esaltano ancor di più la vostra personalità sonora, solo ora con un incidere più grezzo e possente…insomma non penso assisteremo ad una svolta easy listening, o sbaglio?

Idolum è sicuramente il nostro disco migliore, il più completo, il più Ufomammut.
E sicuramente è sempre contraddistinto dal nostro amore per il rumore e la distorsione, che poi è un ottimo modo per cammuffare le nostre incapacità tecniche...
Non sappiamo come si evolverà la band, ccrediamo che comunque ogni genere sia un interessante campo di esplorazione, dipende sempre da come ti avvicini...


Anche stavolta non ci sono quasi pause tra i brani, particolare che aiuta a rendere l’esperienza sonora simile ad un viaggio…..ma verso dove?

Ci piace concepire i nostri dischi come blocchi sonori compatti. Le “canzoni” vengono in un secondo tempo. Prima c'è “Idolum”, poi i brani che lo compongono.
E' un viaggio nello spazio più remoto, verso l’ignoto.


Nella tracklist vi è una sapiente alternanza tra brani più brevi e violenti, come “Stardog” e “Destroyer”, ed altri decisamente ipnotici come “Hellectric”, “Nero” ed il trip finale “Void/Elephantom”; pensate vi sia una particolare tipologia di brani che rispecchi in misura maggiore la vostra personalità?

Ogni brano caratterizza Ufomammut e tutti insieme formano un cuore che fa vivere il mammut, sia quelli più ipnotici e psichedelici, sia quelli che ti prendono a schiaffi all'improvviso.
Ogni essere umano ha nella propria personalità momenti di calma e di violenza. Noi riversiamo tutto nei nostri brani. Per questo poi, nella vita di tutti i giorni, siamo amebe catatoniche.


“Ammonia” è posta quasi al centro dell’album e rappresenta una novità, un brano non certo a sé stante nella vostra produzione ma , grazie anche alla performance di Rose Kemp, in grado di creare un mood etereo molto particolare; come è nata questa collaborazione?

Abbiamo incontrato Rose, per la prima volta, un paio di anni fa durante una data a Bristol.
Siamo rimasti in contatto e crediamo che la sua voce sia una delle migliori che ci siano oggi in circolazione, soprattutto considerando che è giovanissima.
Quindi ci siamo incontrati a Torino, suonavamo assieme, Ufomammut, Rose Kemp e Last Minute to Jaffna (che salutiamo!).
Le abbiamo chiesto se voleva cantare su un brano strumentale che avremmo suonato quella sera e abbiamo improvvisato tutto per la prima volta.
Ci è piaciuto e l'abbiamo invitata sul disco. Il risultato finale ci ha commossi, Ammonia è un pezzo particolare, a cui teniamo molto.
E' la nostra “the great gig in the sky”!


“Elephantom” invece vede la partecipazione di Lorenzo dei Lento; ormai, anche alla luce del project Supernaturals ed il suo contribuito come ingegnere del suono in questo disco, la vostra è una collaborazione sempre più stretta. Vi sono già altre idee in cantiere per il futuro?

Con Lorenzo ed i Lento ci siamo trovati subito d'amore e d'accordo.
Il nostro secondo incontro è stato caratterizzato dalla registrazione di Supernaturals, da allora non abbiamo più smesso di vederci.
Abbiamo suonato assieme diverse volte, riuscendo a presentare anche brani dal disco assieme, sul palco con con 4 chitarre, un basso/voce, un moog Taurus e 2 batterie.
Faremo il prossimo tour in Europa assieme e sicuramente molto altro.


Avete quindi intenzione di suonare sempre più spesso insieme ai Lento, anche per proporre materiale registrato assieme, oppure ci saranno solo delle sporadiche serate, a seconda delle possibilità?

Dipende dalle possibilità. Ci divertiamo molto con loro, quindi vedremo cosa offre il futuro.


Come stanno procedendo le vostre prime esibizioni live? Come sta venendo accolto il nuovo album?

Le recensioni di Idolum sono state tutte veramente positive: questo aspetto è sicuramente gratificante, soprattutto perchè crediamo di aver fatto il nostro disco migliore. Sappiamo che i musicisti parlano sempre così della loro ultima fatica, ma il più delle volte mentono spudoratamente...
Per quanto riguarda il live: Abbiamo fatto solo tre concerti di presentazione del disco e ne faremo ancora un paio prima di settembre prima di andare negli USA per un tour. Quindi a Novembre saremo di nuovo in Europa.
In Italia abbiamo deciso di lasciar perdere e dimenticare che esistono locali... la situazione è drammatica e troppo spesso ci si imbatte in situazioni imbarazzanti e davvero spiacevoli. In poche parole a venir meno sono una vera cultura musicale, che non sia basata sulla moda del momento gonfiata dalle pubblicità e dalle arretratissime radio del Bel Paese e soprattutto il coraggio di rischiare.
Inoltre troppe band si sottostimano e sono disposte a suonare anche gratis, mentre inutili e costose cover band impazzano lungo la penisola. Questo è servito solo a molti gestori dei locali che sfruttano la situazione.
Crediamo ci siano solo pochi locali sinceri e appassionati:.tra questi sicuramente ci sono il Magnolia di Milano, lo Spazio di Torino e il Circolo di Roma.
Tornando al live vero e proprio, ci sentiamo migliorati, sia musicalmente che come precisione nell'esecuzione dei brani. Ci siamo resi conto dell'ottima risposta del pubblico. Nei primi concerti abbiamo volutamente tralasciato i vecchi brani, provando a proporre solo Idolum. Per i prossimi staremo a vedere quello che ci passa per il cranio.


L’artwork e più in generale i differenti tipi di supporti audio rappresentano uno dei punti di forza delle vostre opere; quanto è importante al giorno oggi, in piena internet generation, puntare su uscite di un certo tipo (come il vinile) ed a tiratura limitata?

SupernaturalCat, la label di Malleus (quindi a 2/3 di ufomammut), è nata con l'idea di ridare al disco la sua importanza, con uscite a tiratura limitata e vinile.
Credo che il successo che ha avuto, sia la dimostrazione che internet non fa altro che aiutare le label che producono buona musica.
Le tirature limitate ed i vinili hanno sempre il loro fascino, un altro formato, un'altra emozione.
Sul vinile il suono è più sporco e caldo, il cd a volte è troppo pulito. Come dicono un po' tutti i veri appassionati e i fissati...


Avete in programma di realizzare un videoclip per qualche pezzo di "Idolum", ed in tal caso possiamo aspettarci un qualcosa di davvero psichedelico sulla scia del DVD di "Lucifer Songs"?

Pensiamo di realizzare qualche video ma non saprei darti indicazioni, per ora. Stavamo ragionando a Void e Stigma, probabilmente qualcosa arriverà...


Siete stati fra i prime movers di un underground italiano che in questi ultimi anni sembra sempre più in fermento e ricco di proposte interessanti; come vedete la situazione, anche alla luce dell’esplosione di fenomeni quali myspace?

Myspace è un buon mezzo pubblicitario ma anche la morte della musica. Grazie al portalone musicale si sono moltiplicate le band inutili ed è sempre più difficile per le band più piccole che propongono ottima musica, di uscire allo scoperto e farsi riconoscere nel minestrone generale.
Oggi ci sono più band perchè c'è più possibilità di essere visti su internet, ma per meno tempo. Tutti si crea e tutto si distrugge ad una velocità impressionante e ciò che conta veramente crediamo sia ancora il sudore in sala prove e sul palco.
Quindi, in poche parole, è tutto come prima...
In Italia ci sono ottime band, nel nostro piccolo, con SupernaturalCat, stiamo cercando di portarle fuori. Vedremo.


A proposito di SupernaturalCat, come procedono le cose? Vedete in un prossimo futuro la possibilità di espandere il vostro roster?

Le cose procedono benone, anzi, meglio di quanto avremmo mai immaginato.
Sicuramente espanderemo il nostro roster, l'importante è trovare altre band che ci diano ispirazione, cerchiamo gruppi che siano se stessi, che abbiano dalla loro l'originalità e che abbiano qualcosa da dire. A volte è complicato. Ultimamente ci sono piaciuti molto gli Storm{o} e i gli svedesi Suma.


Quali sono stati gli ascolti che nel corso degli anni vi hanno maggiormente influenzato?

Molti e diversi. Crediamo che tutto sia comunque raccolto nei Beatles e nei Pink Floyd.


Ultima domanda prima dei saluti: che posto hanno e cosa rappresentano gli Ufomammut nella vostre vite quotidiane?

Gli Ufomammut siamo noi, tutti i giorni, in tutto quello che facciamo.


Ok ragazzi, grazie per il tempo che ci avete dedicato e alla prossima!

Grazie a te e come sempre a tutti coloro che ci seguono e che ci sostengono, hanno anche loro una buona parte di merito se Ufomammut continua a respirare.


-Edvard-

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