mercoledì, giugno 18, 2008

STALKER - S/t



Tracklist:
1. Wave Your Hand Goodbye
2. Alpha Strategy
3. Pollyanna
4. A.L.I.C.E.
5. Falling Stones


Nati dalle ceneri dei Kafka poco meno di due anni fa i genovesi Stalker arrivano alla pubblicazione del loro primo album, edito per Produzioni Sante Records, forti dell’ingresso nella band di Alberto (anche negli Ex-Otago) nel ruolo di vocalist.
Loro stessi affermano di ritrovarsi neli generi “Hardcore, Stoner, Post-Rock”, definizione non lontana da quanto proposto musicalmente.
Cinque tracce sofferenti che superano i sette minuti (ad esclusione di A.L.I.C.E), che si presentano con il biglietto da visita di Wave Your Hand Goodbye. L’inizio è cupo e malsano, sinistri arpeggi fanno da tappeto a una citazione d’autore, tratta da “Un Borghese Piccolo Piccolo”, che avanza minacciosa fino ad aprirsi in sguaiati riff dal sapore sludge, una lenta marcia squarciata unicamente dalle vocals al vetriolo di Alberto. Le brevi parentesi acustiche non bastano a stemperare l’atmosfera pesante che la band conferisce ai suoi componimenti. Come se non bastasse salta prepotentemente a galla la vena hardcore del gruppo, con rabbia e frustrazione, in canzoni come Alpha Strategy e A.L.I.C.E, dove fanno capolino echi dei Converge.
Pollyanna e Falling Stones (altra citazione d'autore?), posta in chiusura d’album, mostrano invece il lato più ricercato degli Stalker, due brani in crescendo, sul piano dei volumi e su quello emotivo, riportando alla mente la grezza (ma già elegante) potenza degli Isis di Mosquito Control.
Un valido debutto, energico e ricco di spunti interessanti, che sapranno essere sicuramente migliorati in futuro. Intanto gioiamo di questa “sentenza di morte generale”.

Neuros.

Stalker@Myspace

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