lunedì, maggio 19, 2008

BORIS live @ Bronson, Ravenna



16 Maggio 2008

I motivi per cui mi sono deciso ad andare a vedere la band giapponese fino a Ravenna (partendo in macchina da Pisa) sono davvero troppi, ma le due Sunn e il doppio manico del cantante/chitarrista/bassista Takeshi, il gong del batterista Atsuo, la presenza del chitarrista Michio Kurihara e Wata stessa mi hanno convinto su tutto.
Arriviamo al Bronson alle 22.15 circa (siamo partiti alle 18.30!) e ci infiltriamo subito dentro dove sentiamo da fuori suonare i Growing; il duo americano tiene il palco per una mezzoretta, forse meno, con un set composto da una sola ''canzone'' noise/drone/ambient creata da due chitarre con mille pedali (più di quattro pedalboard sul palco). Forse un po' noiosetti, ripetitivi, nulla di nuovo (la mancanza di vere e proprie botte di suono fa si che l'ascoltatore venga preso anche dal sonno); tutti sappiamo di essere venuti per i Boris perciò non ce la meniamo, ascoltiamo in un religioso silenzio rispettosi di quei due ragazzi, che alla fine altrettanto rispettosi salutano e se ne vanno.
Passano pochi minuti dall'uscita di scena del gruppo di spalla che salgono 3/4 dei Boris per il soundcheck degli strumenti, dove già si capisce di che pasta son fatti: le distorsioni e i delay iniziano a rombare. Alle 23 circa inizia il vedo spettacolo: le luci si spengono, il nuvolone pirotecnico esce da sotto la batteria (Sunn O))) rulez) che intanto si dimena contro il gong e i feedback escono allo scoperto cacciati fuori dai 40 coni davanti a noi (eh già, ben 9 casse!). Una sola parola: paura!
Il primo pezzo è Flower Sun Rain, traccia che apre anche il loro ultimo lavoro Smile, un aumentando di suoni e melodia dove non riesci a vedere la fine. L'unico difetto, che se lo porteranno dietro per tutta la serata rimane la voce, quasi completamente assente. Seguono BUZZ-IN, Laser Beam, Pink e Statement, pezzi stoner carichi di distorsione saturissima divertentissimi da sentir suonare, veloci al punto giusto, tanto che Atsuo inizia a scioglersi proprio adesso (sull'inizio sembrava un po' legnoso).
Da qua parte la seconda parte del set, dove si lasciano alle spalle lo stoner (ma non del tutto eh!) ed abbracciano il drone e la psichedelia, coi i pezzi Floor Shakern, My Neighbor Satan, Ka Re Ha Te Ta Sa Ki -- No Ones Grieve e You Were Holding an Umbrella. Questa seconda parte sembra migliore per lo spessore dei suoni, per l'atmosfera che si instaura e anche la band sembra più a suo agio.
Lo spettacolo si conclude con la classica ondata drone (Atsuo si lancia anche in una parte hardcore velocissima, con un Michio agitatissimo che si lascia andare troppo finendo giù dal palco). Alle 24.30 gli amplificatori si spengono e le ''corna'', fatte con la mano destra del pubblico, restano in alto ancora per molto. Eccezionali.

James "Sawyer" Ford.

http://loudanddissonance.blogspot.com

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