giovedì, marzo 04, 2010

AT THE SOUNDAWN - Shifting



Label: Lifeforce Records

Tracklist:
01) Mudra: In Acceptance And Regret
02) 7th Moon
03) Caofedian
04) Drifting Lights
05) Black Waves
06) Hades
07) Prometheus Bring Us The Fire




Con "Shifting" i modenesi At The Soundawn danno finalmente alla luce il loro secondo parto, nonchè primo vero album dopo il contratto firmato con la LifeForce Records che in precedenza aveva ristampato nel 2008 il debut "RED SQUARE : we come in waves" . Iniziamo subito sottolineando che il nuovo materiale, registrato sempre allo Studio73 di Ravenna da Riccardo Pasini, va oltre le più rosee aspettative in quanto in questi tre anni la band è maturata in modo esponenziale sotto ogni punto di vista, traendo indubbio giovamento dall'entrata in formazione di un nuovo vocalist, assolutamente a proprio agio e convincente sia nei ruggiti più aggressivi che nel cantato più melodico e sognante.
Il loro mix sonoro abbraccia territori vasti e solo a tratti contigui, intrecciando post-rock, post-metal, jazz, ambient ed alternative rock con un piglio marcatamente progressivo che denota minuziosa ricerca negli arrangiamenti e nelle dinamiche.
A tal proposito l'ottimo lavoro in fase di produzione e mastering ha permesso ai brani di rivelarsi in tutta la propria potenza, atmosfera e forza evocativa senza intaccare il fluire delle progressioni, il colore del suono e delle sue dinamiche.
“Shifting” è un lavoro denso di emozioni, accattivanti melodie, sognanti soundscapes e coraggiosa creatività; è un il risultato di una continua ricerca attua al cambiamento e l'allargamento dei propri orizzonti e punti di vista, riflettendosi in brani che viaggiano ed esplorano in diverse direzioni mettendo in luce freschezza ed originalità compositiva, ma che al tempo stesso non perdono in concretezza, amalgama ed urgenza espressiva.

L'apertura è affidata a Mudra: In Acceptance And Regret, una sorta di rivisitazione personale di movenze care ai Tool , giusto per dare un minimo di riferimento stilistico a grandi linee, che si stempera in soundscapes in bilico tra drone-ambient e post-rock.
Nella successiva 7th Moon dopo un incipit che porta alla mente i Mogwai emerge di prepotenza una furia che riconduce ai Neurosis, per poi fluire in un etereo e sognante finale che prepara il terreno per la seguente Caofedian. Un climax liquido e fortemente onirico tra ambient e post-rock flirta con accattivanti melodie ed esplosioni deflagranti, in bilico tra umori alternative rock, post-metal e jazz; una progressione irresistibile che segna uno dei punti più alti del disco, sia sul versante compositivo che quello emozionale.
Drifting Lights è un' intermezzo strumentale dai connotati tribali ed etnici che ci fa fare un bel viaggio verso oriente e che separa la prima dalla seconda parte del disco. Black Waves si delinea come un sontuoso intreccio tra gli Isis di "Panopticon" ed i Cult Of Luna di "Salvation", ma aumentandone decisamente l'impatto melodico.
Con Hades si ritorna a porre l'accento su lidi alternative rock con suadenti melodie ed intenso lirismo ove accanto ad indovinate svisate jazz vengono in mente A Perfect Circle ed i Dredg più progressivi, quelli di "El Cielo" per intenderci.
Prometheus Bring Us The Fire è la perfetta chiusura per un album di questo spessore, capace di racchiudere nei suoi nove minuti di durata tutte le peculiarità e sfumature sonore messe in luce in precedenza, per una struttura fortemente progressiva che esalta il dinamismo, la potenza e l'evocatività del loro sound.

In conclusione possiamo parlare di bersaglio centrato in pieno e di un lavoro assolutamente competitivo a livello internazionale che, grazie ad uno spettro sonoro decisamente personale ed avvincente, saprà sicuramente dare grosse soddifazioni alla band. Confidiamo inoltre che questo non rappresenti certo un punto di arrivo bensì una vera e propria rampa di lancio per un futuro sempre più ambizioso e luminoso.


-Edvard-

At The Soundawn @ MySpace

Nessun commento: