martedì, marzo 16, 2010
CELESTE + Storm{O} @ Scalo San Donato
Bologna, 05/03/2010
Si arriva al locale alle 21.50, giusto il tempo di salutare qualche amico e cominciamo a sentire un gran frastuono… gli Storm{O} hanno acceso le testate e in pochi istanti siamo catapultati nell’anticamera dell’inferno.
Il luogo è sicuramente suggestivo per il tipo di musica proposta, una cantina con le volte in mattoni, poca luce, poco spazio e un gran bel po’ di gente.
I primi pezzi filano via con una furia impressionante, sicuramente qualche problemino di equalizzazione rende il tutto un pelo troppo confuso, ma basta poco e la situazione migliora.
Il quartetto veneto spazza e spezza l’aria, non c’è un attimo di tregua, i pezzi nuovi sembrano proprio avere un gran bell’impatto, ma al momento è impossibile fare un'analisi precisa di ogni singolo brano, è l’atmosfera creata che rende il concerto un momento da ricordare.... i nostri sono precisi in tutto, anche nei tempi da rispettare, raramente mi son trovato ad un concerto che iniziasse all’ora pubblicata sul flyer ma c’è una festa nel locale subito dopo i live, bisogna per forza di cose rispettare i tempi e gli Storm{O} ci lasciano dopo averci randellato per bene.
Giusto il tempo di cambiare un po’ di cose sul palco e si spengono le luci, buio totale, solo quattro lucine rosse, qualche accordo a vuoto per regolare i volumi e l’inferno si apre innanzi a noi.
I Celeste non risparmiano niente a nessuno, concerto tiratissimo, molti pezzi tratti da Nihiliste(s) altri da Misanthrope(s), mi pare anche qualche cosa di mai ascoltato prima, ma la confusione e l’ambientazione totalmente alienante potrebbero aver anche tradito le mie orecchie. Scatta un gran pogo sotto il palchetto e la gente inizia a volare.
Il cantante della band non si lascia scappare l’occasione e ne approfitta per fare un po’ di sano “surf” sulle nostre teste e con lui anche qualche ragazzo si lancia facendosi trasportare dal pubblico. Non si respira, si trattiene il fiato e si corre, i Celeste sono furiosi, scenicamente poverissimi ma perfetti, buio totale e i led rossi sulle teste, realmente pare di essere stati catapultati in qualche girone infernale.
Il concerto si fa feroce in tutti i sensi, e alla fine anche il bassista del quartetto transalpino ne avrà i segni in testa, una ragazza vola sul palco andando a sbattere prima su un faretto e poi di rimbalzo sulla testa del bassista che si procura due taglietti in fronte, un gran mal di testa per lui alla fine quando ormai stremato si accascia al banchetto del merchandising, letteralmente preso d’assedio da quasi tutto il locale.
Gran serata insomma quella dello Scalo San Donato in quel di Bologna, due ore appena di musica che ci lasciano senza fiato ma carichissimi.
PostNero.
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