mercoledì, maggio 20, 2009

RUGGINE - S/t (Ep)

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Tracklist:
1.Tallium3
2.Mangio il Sole con gli Occhi
3.Gulasch
4.Succhio Latte
5.Excelsior



Se qualche tempo fa poteva apparire come un insieme di casualità, nel 2009 dovrebbe essere assodato che in Piemonte e in particolare nel cuneese circoli nell'aria una particolare alchimia di elementi, perchè la zona è divenuta una vera fucina di ottima musica, con un trademark ormai riconoscibile. Dead Elephant, Cani Sciorrì, Treehorn, Io Monade Stanca sono solo alcuni dei nomi che si possono citare, ma la scena è in costante espansione, quantitativa e soprattutto qualitativa.
I Ruggine si inseriscono con maestria tra questi act, e sotto le braccia della Canalese Noise Records (manco a dirlo, etichetta “madre” di molti gruppi sopraccitati) pubblicano un EP di cinque tracce, successore dello split con i Fuh a nome Fuliggine, dal connubio dei due monicker.
E’ un EP che vale oro quello sfornato dal quartetto, forte dell’utilizzo di due bassi, chitarra e batteria, si presenta come uno sfizioso antipasto, in attesa della pubblicazione prossima del full; per chi (pochi oramai) non seguano con attenzione quanto succeda a ridosso delle Alpi Marittime, un primo indizio del suono-Ruggine viene dalla discesa in quel di Senigallia per le registrazioni del nuovo materiale, ovviamente presso Red House Recordings di David Lenci.
Il secondo e più importante indizio, arriva direttamente dall’ascolto, come giusto che sia, ed ecco allora essere travolti dal magma sonoro sprigionato da Tallium3, quadrata e ruvida, in odore di Dazzling Killmen, trascinata dalla voce di Simone, sguaiata al punto giusto, dedita alla lingua nostrana che dona la giusta dose di riottosità che l’inglese avrebbe inficiato: è qui che risiede l’anima hardcore del gruppo, prima ancora delle sfuriate sonore.
Mangio il Sole con gli Occhi è il fiore all’occhiello del disco, tirata e strabordante scivola via tra gli spigoli della sezione ritmica, con un furia che farebbe impallidire gli Shora di Malval, ma con una vena melodica sempre in evidenza che impreziosisce il risultato finale. Il suono è crudo, affilato, subdolo nel modo in quale attacca l’ascoltatore che non può rimanere indifferente a una simile carica, coinvolgente e caldo quando si apre a momenti più rilassati come nella conclusiva Excelsior, sintomo di aver appreso con spirito critico quanto insegnato dagli Slint, più Tweez che Spiderland comunque in questo frangente.
Gulasch è un urlo verso il cielo, uno di quelli da vene gonfie sul collo, di liberazione, dove la chitarra prende tutti gli altri strumenti per mano, imperterrita e abrasiva.
Per chi custodisce un santino di Steve Albini questo EP può tranquillamente portare ad assuefazione, per tutti gli altri invece riserverà gradite sorprese, dovute a una freschezza compositiva superiore alla media, con ritmi da capogiro e inversioni inaspettate, quindi non si può far altro che attendere il prossimo disco per testare la caratura di quesi ragazzi, ma queste cinque canzoni fanno sperare assolutamente in positivo.

Neuros

Ruggine @Myspace

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