martedì, maggio 26, 2009

GERDA - S/t




Tracklist:
#1
#2
#3
#4
#5



Deve esserci qualche buon motivo se le Marche rumorose sfornano solo buoni dischi ultimamente. Dopo le buone prove dei noise rockers Lleroy e Bhava arriva, a due anni di distanza dall'ottimo Cosa Dico Quando Non Parlo, il terzo capitolo della saga Gerda a confermare questa impressione.
Diciamo subito che questa omonima release (joint venture tra Wallace, Shove e Fucking Clinica) colloca il quartetto jesino tra le migliori realta' post-hc, in grado di rivaleggiare alla pari con nomi ben piu' blasonati. Il suono è sempre claustrofobico, ossessivo e psicodrammatico, concepito come un inarrestabile assalto noise-core, tuttavia rispetto al predecessore notiamo una maggiore compattezza e fiducia nei propri mezzi.
L'apertura di #1 è un po' una sintesi delle puntate precedenti: clima asfissiante, senso di angoscia prolungata e cataclisma noisy finale. Micidiale.
#2 e #5 sono dolorose ferite mentali che si dipanano attraverso strati di rumore apocalittico, una sorta di jam tra Breach e Dazzling Killmen. L'ascoltatore avvezzo a certi estremismi sa che spesso il rischio è di riproporre stancamente il solito canovaccio noise-core con minime variazioni sul tema; ebbene, questi terroristi sonori hanno il dono di essere sinceri ed appassionati senza risultare calligrafici. Un brano devastante come # 3 è esemplificativo a tal proposito: giro di basso ipnotico su cui si innestano vortici dissonanti e uno scream "perso" a drammatizzare l'atmosfera. L'effetto di questo wall of noise è simile all'essere investiti in pieno da un treno ad alta velocita'.
Il clima generale, decisamente apocalittico (o meglio da odissea personale), è affine a band transalpine come Celeste e soprattutto Mihai Edrisch, a testimonianza di una certa fascinazione europea per le sonorita' piu' oscure.

Rimproveriamo ai Gerda solo una certa monodimensionalita' nelle soluzioni adottate e l'utilizzo di alcune lungaggini (gli undici minuti di # 4 ). Ma tutto sommato cosa chiedere di piu' da un disco che si propone solo di devastare i timpani e la psiche?

Strepitosi.

Marcello Semeraro

Gerda @Myspace

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