sabato, maggio 02, 2009

FUZZ ORCHESTRA - Comunicato n°2

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Tracklist:
1. Il Terrorista
2.Amore Tossico
3. Hanno Cambiato Faccia
4. Focu D’Amuri
5. La Festa E’ Finita
6. Luglio 01
7. Volo Fuzz N.1
8. Marmo Rosso Sangue



“Avete cambiato faccia, ma continuate a succhiare il sangue alla gente”. La citazione, tratta da “Hanno cambiato Faccia” di Corrado Farina, può essere considerata il fulcro intorno al quale si snoda Comunicato n°2, seconda fatica sotto Wallace Records della Fuzz Orchestra, che a dispetto del nome, è sempre composta da tre elementi, ma come ci hanno abituato di recente altri act italiani (Morkobot, Lucertulas, Taras Bul’ba e tanti altri), non è necessaria la quantità per generare bella musica, e soprattutto volumi elevati.
A quasi due anni di distanza dall’esordio omonimo, la band torna più agguerrita che mai, evolvendo la propria proposta e il risultato finale pare dar ragione alle intenzioni. L’apertura del disco con Il Terrorista è lì a dimostrare ciò, perché se nel disco precedente le canzoni erano generalmente più fluide, ruotando a un nucleo di kraut-rock poi imbastardito di rumorismi e rock, quì la miscela è proposta al contrario, dove è il rock più furente a fare da padrone, chitarre sature in primo piano imbastardite dal piano assassino di Fabio Ferrarrio, a costruire scenari grotteschi e allo stesso di tempo di crescente protesta, come testimoniato dall’assalto all’arma bianca di Amore Tossico, un minuto e poco di più efferata esagerazione sonica, non lontana dagli ultimi lidi abbordati dagli Zu.
Hanno cambiato faccia si presenta come un idra, a ogni minuto spunta una nuova testa, un nuovo riff, un campionamento, in un concentrato dall’alto potenziale esplosivo, vigilato attentamente da Nosferatu. E’ una protesta che parte in sordina fino a traboccare quella dei tre, frasi e spezzoni di film fanno da cornice alla loro musica, funzionali ad esprimere il loro pensiero, e se le cose in questi ultimi non vanno bene ci tengono a rimarcarlo, e questi sono i risultati.
Nel mezzo del disco il golem di Focu D’Amauri prende la forma di fattezze doom, con lo spettro dei Black Sabbath sempre a fare capolino, ma con la tradizione popolare a fare da padrona, disegnando movimenti di disperazione e rassegnazione, la miccia che esplode in La Festa è Finita, dove gli spettri e i clangori del disco d’esordio tornano a fare visita, in un crescendo rabbioso e a denti stretti, con la chitarra di Luca Ciffo (Bron Y Aur tra i tanti) che si fa tagliente e maligna, sporcando di scorie radioattive l’assolo di sax suonato da Edoardo Ricci. I volumi esagerati del finale sono una liberazione momentanea, proseguendo nell’elefantiaca Luglio 01, asfissiante nel suo incedere, dilatata da risultare ostica, ricordando i Morkobot di Morto in veste jazz.
E come ci hanno abituati dall’esordio, non nascondo il tributo al rock italiano, quello in bianco e nero, datato, immagine di un’Italia ancora in formazione, quando le televisioni erano oggetto di culto e l’informazione faceva i suoi primi, innocenti passi. Non più Mina, questa volta l’omaggio è a Claudio Rocchi, dove il suo Volo Magico n°1 diventa Volo Fuzz n°1, dove la poesia e l’utopia (al giorno d’oggi) del bassista si scontrano con il drammatico realismo di Enrico Berlinguer sullo scopo del lavoro. Le tentazioni math-ematiche incontrano il suono di sarde launeddas e del malessere operaio nella conclusiva Marmo Rosso Sangue, in un finale nevrotico che chiude il disco così come era iniziato. Un approccio che ricorda i Melvins più invasati, quelli di Stag e Honky, che incontra la tradizione italiana e il suo presente dalle migliori speranze, musicali e non, è questo l’universo nel quale si muove la Fuzz Orchestra, e non ci si può che accodare alla loro frustrazione e alla loro protesta. Vampiri permettendo.

Neuros

Fuzz Orchestra @Myspace

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