venerdì, febbraio 27, 2009
BLEEDING EYES - One Less To My Last
Anno: 2008
Lineup:
Lorenzo Conte – Batteria
Simone Tessar – Voce
Andrea Tocchetto – Chitarra
Marco Dussin – Basso
Tracklist:
1. 33 Papers Left
2. Empty Crosswords
3. The Ring Of Fire
4. A Question Of Lust
5. The Long Slow Trip
Formatisi nel 2002 in quel di Montebelluna (TV) i Bleeding Eyes, dopo i primi demo ed un full-lenght autoprodotto, giungono al traguardo di questo nuovo Ep di 5 tracce, registrato come un sestetto (con due cantanti e due chitarristi diversi) ai Rizoma Produzioni studio di Quero (BL), e mixato/masterizzato da un certo Steve Austin (Today Is The Day) agli Austin Enterprise di Nashville.
Per quanto riguarda la release si tratta di una coproduzione tra etichette attente e note nel cicuito underground come la Shove Records, la Mosh Pit Culture e la Dying DIY Productions.
Concerti di supporto a bands di una certa caratura quali Genghis Tron, Knut, Behold... The Arctopus, Akimbo tra gli altri, hanno di certo influito sulla maturazione definitiva della band trevigiana, e questi 20 intensissimi minuti ne sono la testimonianza; hardcore, stoner, sludge, thrash e death metal si fondono mirabilmente nel loro sound, che dopo vari anni e qualche cambio di lineup è giunto ad un ottimo livello tecnico/compositivo e di amalgama tra le varie influenze, per un risultato finale sempre e comunque votato ad atmosfere cupe, marce e fumose.
L’opener 33 Papers Left, l’unico episodio in cui fa capolino il cantato in italiano, dopo un ipnotico intro guidato dalla sezione ritmica travolge con un micidiale ibrido tra sludge, death metal di stampo floridiano ed hardcore; nemmeno il tempo per riprendersi che Empty Crosswords colpisce senza pietà, con il power thrash di stampo Pantera che si fa spazio accanto a possenti e monolitiche cadenze.
Una maggiore concessione alla melodia si intravede invece con le accattivanti movenze di The Ring Of Fire, ricca di accenni blueseggianti.
Con A Questiono Of Lust si torna a picchiare duro, alternando dinamici e corposi rallentamenti al furioso incipit.
Tutto quello finora ascoltato a stento però ci prepara per la definitiva discesa negli inferi rappresentata da The Long Slow Trip, sette minuti tra doom nero come la pece, sludge ed urla ossessive e possedute.
Se nomi quail Mastodon, Crowbar, Down, Eyehategod, Pantera, Electric Wizard, Morbid Angel e Raging Speedhorn sono il vostro pane, il consiglio è quello di non perdervi questa possente e deliziosamente malefica uscita.
-Edvard-
Bleeding Eyes@Myspace
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