martedì, dicembre 09, 2008

LLEROY - Juice Of Bimbo



Anno: 2008

Label: Sweet Teddy Records, Valvolare Records, Bloody Sound, Marinaio Gaio

Line-up:
Ceccà / Drums
Frè / Guitar, Voice
Già / Bass


Tracklist:
01. The Lost Battle Of Minorca
02. Magnete
03. Debbie Suicide
04. In My Head
05. 1-2-3 Kid
06. Tetsuo
07. Naked Violet
08. Border


I Lleroy sono un power trio da Jesi nato nel 2003 che esordisce pubblicando nello stesso anno l’interessante ep “Raptus”, con l’intenzione di rielaborare all’italiana l’hardcore ed il noise vecchia scuola; ora finalmente arrivano all’esordio sulla lunga distanza con “Juice of Bimbo”, potendo tra l’altro contare sul solito egregio lavoro in fase di produzione di Gulio Favero.
Le fonti d'ispirazione del gruppo sono da ricercare innanzitutto nel sound di casa Amphetamine Reptile, in particolare Melvins ed Unsane, ma anche nei Nirvana di “Bleach” nonché gli immancabili ed imprescindibili Jesus Lizard.
La band marchigiana non nasconde quindi la propria devozione per questo tipo di sonorità ma ciò non significa che difettino di personalità, dimostrando di avere metabolizzato tale lezione per rinverdirla ed attualizzarla; l’ottimo controllo mantenuto sul muro sonoro creato e la capacità di comporre vere canzoni, gestendo mirabilmente le esplosioni soniche, rende i pezzi decisamente accessibili e trascinanti, badando alla sostanza prima di tutto.
Da rimarcare il lavoro della sezione ritmica, sulle orme di Dale Crover, ma anche la chitarra svolge un lavoro davvero interessante tra impennate e dissonanze, il tutto unito da una voce diretta e coinvolgente, sia nell’uso della lingua inglese che negli episodi in italiano, in particolare Tetsuo (forse il miglior brano in assoluto dell’intera tracklist).
L'album si apre con The Lost Battle Of Minorca, pezzo che mette subito in chiaro le cose tanta è la potenza sprigionata, ma è il trittico Debbie Suicide, In My Head, 1-2-3 Kid che fa salire le quotazioni dell’album, quanto meno per impatto. Naked Violet si rivela come l’episodio più schizofrenico ed intenso, mentre spetta a Border chiudere con stile un lavoro ad alto tasso adrenalitico e senza cadute di tono, mettendo a dura prova la tenuta fisica dell’ascoltatore e non concedendo nemmeno un attimo per riprendere fiato lungo tutti i 30 minuti della sua durata.
Il noise italiano è particolarmente vivo, scalpitane più che mai e questo “Juice of Bimbo” ne è l’ennesima conferma, andandosi a collocare tra almeno altre tre notevoli uscite di questo 2008 quali Dead Elephant, Putiferio e Lucertulas; quattro proposte di livello assoluto e che brillano di luce propria, merito di una spiccata personalità figlia di diversi modi di rileggere e rivisitare la lezione dei maestri d’oltreoceano.

-Edvard-

Lleroy@Myspace

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