domenica, marzo 22, 2009

L'ALBA DI MORRIGAN - The Circle


Tracklist:
1. Snowstorm
2. Megaton 24
3. Silence (acoustic version)
4. Lilith
5. 13 Novembre
6. Holy Mountain pt.1 (The Alkemist's Frode)
7. Holy Mountian pt.2 (The rebirth)
8. The Fairies' Circle
9. Equilibrium (instrumental version)



Nati dalle ceneri dei NodusKarma, L’Alba di Morrigan si presentano nuovamente come trio tuttofare, e dopo la demo autoprodotta dell’anno passato eccoli finalmente all’opera sul loro primo disco, The Circle.
Le esperienze passate sono servite alla band per inquadrare meglio il loro sound, che prima si presentava ancora legato a certi stilemi cari a Callisto e un mood generale decisamente più cupo.
Con queste nove tracce invece lo spettro sonoro viene ampliato e i brani acquisiscono nuove influenze e soprattutto si aprono a melodie più “solari”, senza comunque perdere quell’atmosfera malinconica di sottofondo.
E’ così che si può riscontrare l’influenza di tutte quelle band che hanno cercato di ampliare i loro orizzonti, fondendo in differenti modi post-rock canonico e rock/metal di stampo moderno; possono venire in mente i Dredg, oppure le desolate lande degli Anathema di A Natural Disaster o ultimi Katatonia, fino a sconfinare in alcuni punti nel muro sonoro dei Rosetta filtrato dalla melodia dei Khoma.
Ecco allora la bella Snowstorm in apertura di disco, con il basso di Ale in evidenza a far da portante per l’intera canzone accompagnando i chiaro-scuri di chitarra, in questo frangente sempre pacata, a far da contorno alle melodie vocali, vero punto di forza in tutto l’album, semplici ma efficaci.
Megaton 24 e Lilith invece sono due belle cavalcate dove il lato elettrico è in maggior evidenza rispetto a quello acustico, non mancanti comunque di pathos, soprattutto nei ritornelli, che hanno il gran pregio di essere orecchiabili e stamparsi subito nella mente.
La predominanza dell’acustico si nota invece in Silence e nella finale Equilibrium, che rappresentano una buona fetta dell’anima musicale de L’Alba di Morrigan arrivando alla quadratura del cerchio nelle due Holy Mountain, sicuramente le migliori del lotto dove tutte le caratteristiche della band vengono a confluire in maniera coesa e avvincente.
Menzione particolare poi merita l’artwork a cura di Pedro Moreira (Burst, Jakob e God is an Astronaut tra gli altri), che ben rende l’atmosfera che pervade il disco, dove il lato naturale e i colori giocano davvero in simbiosi.
The Circle rappresenta sicuramente un buon inizio, manca forse di un pizzico di cattiveria e malizia quando si vuole alzare il volume, non è detto comunque che sia questo il lato che il gruppo svilupperà in futuro, non resta quindi che attendere i prossimi sviluppi.

Neuros

L'Alba Di Morrigan@Myspace

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