sabato, marzo 07, 2009

FOG IN THE SHELL - Private South



Tracklist:
1. They
2. Transition is art
3. Love is a taenia
4. Even if
5. Thin line vibrations
6. I hate Euclid

La considerazione che si ha del tempo è quanto di più altalenante si possa concepire. A volte si ha l’impressione che gravi sulle nostre teste come spada di Damocle, altre passa in sordina senza intaccare minimamente il quotidiano. L’importante è saperlo gestire.
I Fog in the Shell questo lo sanno fare, e con l’uscita del nuovo disco, possiamo dire "in maniera molto proficua ". Con una lunga gavetta alle spalle e la pubblicazione, ormai risalente a circa tre anni fa, di A Secret North, hanno saputo ritagliarsi ben più di uno spazio nell’underground nostrano e soprattutto negli interessi di molti ascoltatori, arrivando così a Private South, edito dall’inglese Paradigms Recordings.
Se nel titolo si può riscontrare una stretta connessione con l’album precedente, la musica vede invece una decisa evoluzione rispetto a quanto prodotto in passato, mantenendo comunque vari punti di contatto, ed è proprio da quì che si può notare come la band sia riuscita a sfruttare al meglio il tempo a disposizione, senza fretta alcuna, lavorando sui particolari e plasmandoli sotto nuove influenze.
Se in A Secret North era tutto più quieto ma "a portata di mano", dove la psichedelica più rareffata andava sicuramente in primo piano, quì ci si trova dinanzi a maggiore stratificazione sonora, e bisogna fare attenzione agli spazi che vanno a crearsi per coglierne le sfumature sempre più ricercate, questa volta infatti l’approccio dal quale si parte è sicuramente più fisico, ed ecco allora le possenti chitarre che introducono They, nuove per i FitS, che diradano progressivamente verso territori più introspettivi dove emerge subito il collante tra i vari strati, ovvero i synth e l’effettistica, non più in evidenza, ma perennemente sibilante tra gli strumenti, consentendo un sollevamento di toni nel finale che può ricordare le ultime produzioni dei 5ive (non la boy-band ma i depravati sotto Tortuga Rec.), con un approccio sicuramente più elegante e ricercato.
Il crescendo di Transition Is Art è esaltante nel suo incedere asfissiante ossessivo, dove la lezione degli Swans più quadrati pare essere assimilata e modernizzata, con un gusto per la melodia che si potrebbe addirittura definire pop, per la capacità intrinseca di ficcarsi in testa, grazie anche alle malinconiche nenie vocali, mentre in sottofondo si muove una liquida corrente che si alterna tra elettrico ed elettronico, ruotando su se stessa. Love is a Tenia è una delicata passeggiata (cavalcata sarebbe eccessivo) che definire unicamente come post-rock non renderebbe giustizia alla sua bellezza così “datata”, qualità che osservando l’artwork del disco pare quanto mai evidente.
Appare chiaro che il suono sia davvero l’arma in più del disco, e un plauso va sicuramente ai La Sauna Studio per il lavoro svolto, capace di far confluire tutti i piccoli ricami tessuti dalla band e portarli all’orecchio in tutta la loro forza espressiva, ecco allora che Even If ne è l’emblema, con la sua carica emotiva sprigionata in soli cinque minuti, difficile fare di meglio per molti senza doppiare almeno la lunghezza, capace di ammaliare nel mezzo delle distorsioni per le incursioni elettroniche che ricordano quanto fatto dagli Ulver in Shadows of the Sun, inusuale per questi suoni, ma di sicuro effetto.
The Line Vibrations si divide a metà tra dolcezza e crudezza, sorretta in maniera avvincente da linee di basso davvero ottime, anch’esse chiave di volta del disco, ideali per portare alla poderosa I Hate Euclid, vero gigante di Private South, e non solo per la lunghezza, ma perché presenta in maniera definitiva tutte le potenzialità dei Fog in the Shell, vivendo di alti e bassi che tengono alta la tensione sfociando più volte in roboanti conflagrazioni sonore, come dei Mogwai con la bava alla bocca; una potenza simile è paragonabile solo a quella espressa dai Lento, impossibile rimanere impassibili dinanzi al sermone finale.
Se ancora non fosse chiaro, citando la stessa band, ..something you may have heard before...but better! , con buona pace di tutti.

Neuros


Fog In The Shell@Myspace

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