sabato, settembre 13, 2008

BRUTAL TRUTH + Cripple Bastards @ CSA Dordoni, Cremona




07/09/2008

Mi sono sempre promesso di rivedere i cinque newyorkesi dopo la prova al Frozen Rock Fest (Venezia) dell'anno scorso. Il ricordo è offuscato dal caldo, dalle tante persone e dalle dimensioni del palco, davvero eccessive per un band grind. E' per questo che appena leggo il tour europeo di quest'anno mi precipito al Dordoni (Cremona), centro sociale rispettabile per essere chiamato tale, sperando che l'atmosfera questa volta vada a loro favore.
Aprono gli italiani Cripple Bastards, presentando il loro nuovo album ''Variante alla Morte'' (uscito sotto l'inglese Feto Records di Shane Embury, bassista dei Napalm Death). Si aprono le danze con una mostruosa Being Ripped Off sparata a mille e da subito i suoni sembrano combaciare (devo essere sincero, non mi aspettavo tutta questa professionalità). Segue Variante alla Morte, Misantropo A Senso Unico, I Hate Her, Bomb ABC No Rio, 1974, Gli Anni Che Non Ritornano, un set con oltre 20 brani, pezzi nuovi e pezzi vecchi. Il gruppo è caricatissimo ed il pubblico sembra ricambiare benissimo, soprattutto nella prima parte di concerto. Le note di merito andrebbero date a tutti i membri, ma voglio spezzare una lancia verso Giulio The Bastard (criticato dai più per il suo atteggiamento): tiene il palco benissimo, regge tranquillamente tutto il set e soprattutto la voce rispecchia davvero il disco. Bisogna anche fare i complimenti a Schintu the Wretched per il suono del basso (merito anche della Sunn 300T).





E' il momento della verità brutale.
Quando i Brutal Truth partono con Dementia il centro sociale è strapieno (c'è gente anche fuori che segue) e questo fa già capire che la band non è una qualunque ma una di quelle band che ha influenzato tutto il panorama metal degli ultimi 10 anni; e si capisce anche da come tiene il palco, con quale professionalità i 4 suonano tutto il loro set e con che carica saltano da una parte all'altra senza (apparente) fatica. Si capisce subito anche che si divertono di più del pubblico, con un Kevin Sharp a tratti ridicolo (vestito da contadino scalzo) ma che non perde un colpo, neanche una parola. L'attrazione di questo gruppo però è il batterista Rich Hoak, veloce quanto buffo, grazie alle sue smorfie dovute (forse) allo sforzo. Nella scaletta si vedono alternarsi pezzi vecchi (estratti da Need To Control, Sounds Of The Animal Kingdom e Extreme Conditions Demand Extreme Responses) a roba nuova (sia materiale inedito sia materiale della compilation This Comp Kills Fascists). Nota dolente? I suoni di questa seconda parte di concerto. La chitarra rimane impastata (infatti si fatica a riconoscere le canzoni nei primi secondi) ed il basso rimane quasi inesistente, problema tra l'altro che avevano anche l'anno scorso a Venezia.
Me ne torno a dormire in stazione contento, fiero di aver visto suonare persone che non hanno perso di vista la strada e le loro radici (cosa che molti gruppi oggi hanno drasticamente dimenticato).

James "Sawyer" Ford.

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