giovedì, giugno 17, 2010

UFOMAMMUT @ Hey Sun Fest (Padova)



Padova 11 giugno 2010

Hey Sun Fest, un nuovo spazio in città dove finalmente si riescono ad organizzare live senza chiedere esborsi enormi alla cittadinanza, dove finalmente non ci vuole una tessera per entrare, dove finalmente non vengono sempre gli stessi gruppi.

Ore 21, arriviamo e ci accorgiamo che il luogo prescelto non è altro che un parco giochi per bambini, con scivoli gonfiabili, giostrine e mini golf.
Sorridiamo un po’ all’idea che gli Ufomammut possano suonare in una location simile, immaginadoci le facce divertite di Poia, Vita e Urlo nel vedere il palco montato accanto ad un enorme scivolo gonfiabile rosa.
La gente sembra non arrivare mai, e conseguentemente il concerto non ha inizio, oltretutto fino alle 22 i ragazzi stanno ancora montando il palco, pare ci siano problemi con il proiettore dei visual, e infatti a fine concerto Urlo mi confermerà che hanno perso quasi 4 ore per cercare un modo per montare il videoproiettore.

Intorno alle 22.30 i nostri salgono sul palco, accendono gli amplificatori e come una sorta di richiamo tribale, le vibrazioni dei Green Amp richiamano le persone fino a quel momento placidamente sedute al bar.
Non saremo stati più di 50 a farla grande, ma la cosa non sembra scoraggiare ne demoralizzare il trio piemontese che comincia a suonare l’intro della prima parte di “Eve”, il nuovo album da poche settimane uscito sul mercato.

Il concerto si snoda lungo i 45 minuti di “Eve”, che viene proposto interamente dando al pubblico una gran carica.
Personalmente scettico davanti a questo nuovo lavoro del mammut spaziale, mi son dovuto ricredere in sede live.
Il disco funziona, le vibrazioni entrano ed escono solcando nel profondo. “Eve” scatena emozioni dal vivo che su disco pensavo fossero impossibili.
Il terzetto è decisamente ispirato e da proprio l’idea di divertirsi a suonare.
45 minuti dopo siamo tutti e cinquanta sotto il palco a chiedere in ginocchio che il concerto non finisca qui, ma purtroppo i gestori minacciano di staccare la corrente qualora si vada oltre l’orario concordato.
Gli ufo sono amareggiati quanto noi, avevano in mente di suonare ancora, avevano anche preparato una sorta di scaletta post “Eve” ma niente, vengono bloccati.

La serata non finisce, i tre si lanciano al banchetto del merch accogliendoci e dimostrandosi veramente gentilissimi e disponibili.

Mi fermo a chiaccherare con Poia che mi spiega qualche variazione minima nel set-up strumentale rispetto all’anno scorso, poi gironzolando incontro Urlo con cui mi soffermo a chiaccherare parecchio di musica , di “Eve” e gli confesso che su disco non mi ha dato le stesse emozioni dei dischi precedenti, e lui mi confida, con mia sorpresa, che questo nuovo album è probabilmente l’unico lavoro degli Ufo che lui riesce ad ascoltare dopo la registrazione.
Parliamo moltissimo e mi rilascia qualche informazione riguardo al futuro degli Ufomammut che potrebbe vedere un evoluzione nettissima anche se, a detta sua, il prossimo disco non sarà facile.
Rimango molto stupito dalle sue informazioni, mi stranizza come riesca a parlare di quello che dovrà venire dopo “Eve” nonostante questo lavoro sia appena uscito, già sono proiettati oltre.
Altre informazioni mi vengono date sul roster supernatural, ma è ancora presto per svelare il tutto.
La serata finisce con autografi e birre, risate e bella musica.
Unica nota dolente la scarsa affluenza di pubblico, rimango basito da come la gente non riesca a cogliere questi eventi, preferendo magari spendere centinaia di euro per concerti evitabili, quando con 8€ si poteva tranquillamente gustare un ottimo spettacolo a pochi passi dal centro cittadino; complice nella poca affluenza di pubblico a mio avviso è la scarsa pubblicità che questo Hey Sun Fest sta facendo in città.
A fine mese suoneranno su questo stesso palco i Current 93, ma credo che siano veramente in pochi a saperlo.

Concludendo ringrazio gli amici accorsi ieri sera, e gli Ufomammut per lo spettacolo e per la bellissima chiaccherata post concerto.
Magari a Padova si vedessero più spesso eventi di questo tipo.


PostNero.

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