giovedì, aprile 23, 2009

RAEIN - Ogni Nuovo Inizio




Tracklist:
1 di 6
2 di 6
3 di 6
4 di 6
5 di 6
6 di 6


Il “nuovo inizio” dei Raein prende la forma di un mini album dal titolo quantomai rivelatore. Non aspettatevi infatti da queste 6 tracce senza titolo un nuovo capitolo emoviolence sulla falsariga di "Il N’y A Pas D’Orchestre".
Come gia’ gli ultimissimi La Quiete, anche i Raein sono evidentemente alla ricerca di una nuova traiettoria stilistica e musicale; la foga emoviolence presente nei dischi precedenti è qui mitigata in favore di momenti piu’ riflessivi e melodici senza pero’ perdere in termini di intensita’ e pathos.
Intendiamoci, il marchio di fabbrica Raein che li ha resi celebri in ambito screamo nel mondo è sempre presente, rimangono l’urgenza e la rabbia di sempre ma all’interno di una forma canzone piu’ strutturata; in fondo i nostri hanno solo fatto un lavoro di ricerca e di cesello, limando gli spigoli crust del passato e condendo le musiche (novita’ assoluta) di ottimi testi in lingua madre. Su queste premesse, i risultati di “Ogni nuovo inizio” sono doppiamente apprezzabili e degni di nota.
I due brani posti (non a caso) ad inizio e chiusura costituiscono una efficace sintesi degli umori e delle sfumature diverse del disco, con la band che riesce ad essere coinvolgente anche quando non preme il piede sull’accelleratore; siamo dalle parti di un post-hc “esistenzialista”, sincero e struggente, degno erede di bands come gli indimenticabili Portraits of Past.
2 di 6, uno degli apici del disco, puo’ essere considerato il brano ponte tra passato e futuro: incipit rabbioso e disperato per poi implodere in un finale anthemico e quasi decadente. Il merito di questa band, in particolare, sta nel mantenersi perfettamente in equilibrio tra sonorita’ emo/screamo anni '90 e le tendenze caotiche del dopo Orchid, riuscendo in tal modo ad essere apprezzata da generazioni e sensibilita’ differenti.
Il momento piu’ alto del disco è probabilmente 4 di 6, un inno esistenzialista con chitarre affilatissime, degno successore di un classico come Tigersuit (“Di fronte al mare aperto di ogni nuovo inizio pensare cosi’ forte che tutti possano sentire”).
I Raein rientrano nel novero delle bands che mettono il cuore nella loro musica. Le loro canzoni sono veri inni generazionali, destinati ad essere cantati a squarciagola e a restare intaccati dall’usura del tempo.
Da segnalare che il mini esce su CD per Red Cars Go Faster e Ape Must Not Kill Ape, mentre la Sons of Vesta ne cura la versione vinilica. Alla luce di tutto cio’ è lecito quindi attendersi dalla band un seguito ben piu’ corposo.

Marcello Semeraro


Raein @Myspace

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