venerdì, ottobre 24, 2008

LUCERTULAS



Dopo la recensione di "Tragol de Rova", abbiamo contattato i Lucertulas per fare il punto della situazione a qualche mese di distanza dall'uscita del loro secondo album.


Ciao ragazzi, innanzitutto presentate la band ai lettori di Neuroprison, come si è formata fino all’uscita di “Tragol de Rova”..

LUCERTULAS si forma nel 2003 da De Vecchi Daniele (batteria), Crisafi Sandro (basso e voce) e Zandonella Christian (chitarra). Nel 2004 esce - con lo pseudonimo di Superlucertulas il loro primo lavoro dal titolo “Homo Volans”, per l’etichetta indipendente 8mm records di Luca Massolin.
Il disco li porterà a suonare con gruppi come Oneida, Kid Commando, Hella (per citare i più
“internazionali”) e ad affrontare i loro primi tour esteri: in Francia nella primavera 2004 con i conterranei ed amici G.I. Joe, al quale ne seguirà uno in Germania nel settembre/ottobre 2005 con gli americani Wounded Head.
Ad inizio 2006 il bassista Crisafi Sandro lascia il gruppo per dedicarsi a progetti solisti
che si avvicinano alla musica contemporanea e performance artistiche, verrà sostituito da Aggio Federico.
Ad Aprile 2007 i Lucertulas incidono il loro secondo lavoro con l’aiuto di Giulio Favero (exOne Dimensional Man, ora Teatro degli Orrori e Putiferio), dal titolo “Tragol de Rova”
Dopo il lavoro fatto in studio il batterista De Vecchi Daniele viene sostituito da Cettolin Massimo.
Il disco è uscito ad ottobre 2007 per l'etichetta ROBOTRADIOrecords di Stefano Paternoster.

Parliamo un po’ dell’album..ascoltando il disco si nota subito una cura sonora davvero ottima. Come avete trovato il lavoro di Giulio (Favero nda) dietro il mixer?Come è stato lavorare con lui?


Innanzitutto bisogna dire che Giulio è una persona molto precisa e meticolosa; niente è lasciato al caso. E' stato molto costruttivo lavorare con lui. Ha subito intuito le nostre esigenze puntando sulll'impatto, valorizzando il nostro suono senza però snaturarlo.

Come si è evoluto secondo voi il suono dei Lucertulas da “Homo Volans” a questo nuovo album?

Col cambio di line-up c'è stata un'evoluzione naturale che ci ha portato ad incanalare l'improvvisazione (che prima era prerogativa fondamentale della costruzione dei pezzi) in una struttura più compatta ed elaborata, portandoci ad una maggiore cura dei suoni e dell'uso dell'improvvisazione stessa.

Oltre alla capacità di creare un suono veramente potente e d’impatto vi distinguete per divagazioni sonore più dilatate e rumoriste; come riuscite a far convivere queste due anime nel vostro suono, e soprattutto come nascono le parentesi più “d’atmosfera”?

Come dicevamo prima i nostri pezzi nascono da improvvisazioni che poi ridimensioniamo fino ad arrivare a strutture più solide e compatte tendenti quasi ad una forma canzone, ci viene quindi spontaneo intrecciare queste due anime una più "matematica" e una più "eterea" e dilatata.

Nella vostra musica la parte strumentale ha il sopravvento su quella vocale, spesso rilegata a pochi momenti. Da dove nasce questa necessità?

La voce in "Tragol de Rova" ha la stessa importanza di tutti gli altri strumenti e come tale trova il suo posto laddove ci pare necessario senza assumere un ruolo primario.

Cosa cercate dal vostro suono e come lo ottenete? Potreste descriverci un po’ la vostra strumentazione?

La nostra strumentazione è abbastanza classica: chitarra, basso e batteria. Utilizziamo comunque effetti quali delay, octave ecc. che usiamo per manipolare il suono e renderlo più personale.

“Tragol de Rova” : quale è il significato che si cela dietro questo titolo, e da cosa nascono invece quelli per le canzoni?

"Tragol de Rova" è il nome della via ripida e piena di curve dispersa tra le colline che percorrevamo due volte a settimana per raggiungere la nostra sala prove; un termine dialettale che in italiano si può tradurre con "fascio di rovi". A posteriori ci sembrava che quel nome ben rispecchiasse il nostro modo di suonare: ruvido e spinoso ahah!!
I titoli delle canzoni invece sono legati al significato del testo: PARTUM ad esempio parla di una nascita (testo abbastanza profetico dato che ora il nostro ex batterista è padre!!!)

L’artwork è stato curato da Giovanni Donadini (ex-With Love, progetto grafico CaneDiCoda). Scusando il gioco di parole, ha avuto carta bianca o voi avete contribuito con qualche input?Come considerate il risultato finale?


Giovanni ci mise a disposizione alcuni dei suoi ultimi lavori, noi fummo attratti
subito da quei volti sinistri e intriganti... sembravano prestarsi bene al suono del disco.
Il suo aiuto è poi stato fondamentale per ciò che riguarda l'impaginazione dei testi e le altre scelte grafiche.

Il vostro monicker è alquanto curioso, da SuperLucertulas siete poi passati a Lucertulas. Potete dirci da dove deriva e il perché di questo cambiamento?


Col primo cambio di line-up abbiamo avuto un'evoluzione molto marcata e ci sembrava giusto ribattezzarla con un nome che non fosse proprio diverso ma... NUOVO!

Le vostre etichette sono state la 8mm Records e ora RobotRadio Records. Cosa ci dite di queste due realtà e in particolare del lavoro di Stefano Paternoster?

Prima di tutto ci teniamo a dire che oltre che etichette sono amici!! Questo ha facilitato di gran lunga lo svolgersi dei lavori soprattutto perchè sapevamo di poterci fidare ciecamente dei personaggi sempre disponibili e presenti!!
Il lavoro con Stefano è stato molto positivo: lui è una persona gentilissima e cara, si è fatto in quattro per assecondare le nostre esigenze grafiche ben sapendo ciò a cui andava in contro (soprattutto a livello di spese!!). Si è occupato della stampa del disco e della promozione sia a livello di stampa che di distribuzione e questo per noi ha contato un sacco; grazie ai suoi contatti siamo potuti approdare a riviste del calibro di RUMORE, IL MUCCHIO eccc... ha fatto un gran bel lavoro e per questo gli siamo grati!!

Nella recensione ho affermato che voi rappresentate “il lato più sbilenco e ubriaco” del nuovo panorama noise-rock italiano. Come considerate band quali Putiferio, Dead Elephant, il Teatro Degli Orrori, e secondo voi quanto la riscoperta di certe sonorità sia legata al grande riscontro mediatico avuto da questi ultimi?


La definizione di sbilenchi e ubriachi ci ha molto divertito, bravo!
A nostro avviso il panorama non è poi così nuovo visto che comunque all'interno delle band che citi ci sono amici che masticano da parecchio tempo sonorità di questo genere. Era anche ora che il pubblico italiano iniziasse a prestar attenzione a quel che succede tra le quattro mura di "casa nostra" invece che continuare ad osannare i soliti gruppi stranieri!

Come vedete il legame tra pubblico e gruppidi questi tempi? Pensate sia sempre più difficile attirare i giovani ai concerti?

L'interesse per la musica c'è e speriamo rimanga sempre alto, quel che ci balza agli occhi invece è il progressivo diminuire delle realtà che organizzano i concerti. I locali diventano sempre più proibitivi economicamente (sia per il pubblico che per i musicisti!) e purtroppo le realtà "alternative" che riescono a sopravvivere sono sempre meno, questo sicuramente influisce negativamente sulle possibilità di richiamo per i giovani che difficilmente hanno la possibilità di spostarsi e far chilometri per vedersi un concerto e che quindi sono costretti loro malgrado a limitare la loro sete con surrogati tipo youtube o che altro che sicuramente non rendono giustizia alla fatica che i singoli gruppi fanno per poter girare a suonare. Un gruppo va sicuramente visto dal vivo per poterne apprezzare l'effettiva validità! questo è per noi fondamentale.

Siamo quasi alla fine ragazzi, potete dirci quali sono i vostri progetti per l’immediato futuro?

Abbiamo in ballo per l'anno prossimo un tour italiano ed uno estero (belgio, olanda, germania) . Stiamo suonando tanto in sala prove per il prossimo disco che speriamo di poter incidere entro primavera. Abbiamo evoluto molto il nostro suono da "Tragol de Rova" cercando soluzioni via via sempre più compatte ed energiche grazie anche all'apporto del nostro nuovo batterista Massimo.... Ne sentirete delle belle!

E’ tutto ragazzi, grazie mille per la disponibilità. Speriamo ovviamente di sentirci presto. A voi la chiusura dell’intervista come preferite.

Inanzitutto grazie mille a voi per averci contattato!
A chi legge volevamo dire: Non puoi dire di conoscere veramente un gruppo se non l'hai mai visto suonare dal vivo... vi aspettiamo!
P.S. a chi non ci consce lasciamo qui il nostro indirizzo myspace così per farsi un'idea di ciò che facciamo:
www.myspace.com/lucertulas

Neuros

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