sabato, marzo 05, 2011
SQUADRA OMEGA - S/t
Tracklist:
1. Murder in the Mountains
2. The Mistery of the Deep Blue Sea
3. Hemen-Hetan! Hemen-Hetan!
4. Ermete
5. All the Words You Can Find
In passato le forze furono distribuite in singoli episodi, blocchi solo all’apparenza monolitici intarsiati su piani differenti, per questa nuova uscita cambia invece la forma di presentazione degli Squadra Omega, affidata alle movenze di più canzoni distribuite tra un “12 e un “7 per Holidays Records, già casa del precedente Tenebroso del 2009.
Il combo, che come ormai tutti sanno –ma è giusto ricordare- può vantare la presenza di membri pescati tra Movie Stark Junkies, With Love, Be Maledetto Now!, Mojomatics e di più, a questo giro non pone freno alcuno alla fantasia e con il beneplacito di Marty McFly salta a piedi uniti nella Germania dei primi ann’70, quella delle comuni e della psichedelia, in passato già toccata ma mai come questa volta evocata fino a renderla viva. E soprattutto, piazzare un filotto di canzoni che brillano di luce propria nonostante le radici ben in evidenza.
Accogliere l’ascolto con un componimento di sedici e più minuti è sberleffo, sfida, montagna già evocata nel nome e tutta da scalare, ma l’impresa è agevolata dalla bontà della proposta che va ad esplorare quei territori kraut-jazz così poco considerati nella nuova riscoperta di questo sonorità tanto palpabile di questi tempi, e allora ecco scorgere gli arabeschi degli Ibliss e dei Kollektiv, dando nuova vita a un’anima così poco rievocata e qui invece cangiante di tocchi eleganti dal suono moderno, solenni rintocchi e vortici appena accennati. Si balla il valzer sbilenco dei Can in the Mistery of the Deep Blue Sea, dalle ritmiche impazzite e ingolfate di afrobeat omaggiate di recente dai Mi Ami, mettendo un dito tra gli ingranaggi quadrati dei Neu! in All the Words You Can Find, scandita da un ritmo che fa venire in mente quelle scimmiette giocattolo dai piatti tra le mani.
E poi la sorpresa di Ermete che nasconde tra le notte il baffo ispido di Tony Iommi, con un rifacimento –omaggio- che non può non ricordare War Pigs, che con il passare dei secondi si trasforma in una marcia ossessiva a tinte fuzz.
Non una sterile opera a la History Channel, dentro questo disco c’è tutta la maestria di un gruppo che sa giocare con la psichedelia krauta come pochi altri di questi tempi, in un’elegante danza che è tutta loro, capace di far muovere i cervelli più pigri, gettarli dentro una tazza di perdizione e annegarli che ci si può fare colazione. Ne vogliamo ancora, e già sappiamo che a breve saremo accontentati.
Neuros
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