venerdì, gennaio 07, 2011

VISCERA/// - 2: As Zeitgeist Becomes Profusion of the I



Tracklist:
1. Ballad Of Barry L.
2. Hands In Gold
3. Um ad-dunia
4. They Feel Like Co2


Due anni fa e qualcosa più, Cyclops faceva naufragare in maniera decisa i Viscera/// lontano dai territori grind degli esordi, e se qualche occhiata alla terra ferma era ancora riscontrabile, con il nuovo album sono stati volutamente tirati i remi in barca per prendere il largo.
2: As Zeitgeist Becomes Profusion of the I, è un album ambizioso già dal titolo, atto a celare la prosecuzione del focus iniziato con il disco precedente, un viaggio sul riconoscimento della propria esistenza che in questo episodio trova la sua pausa di riflessione, come una sosta obbligatoria in un percorso tortuoso iniziato da tempo.
Per questo motivo i tempi rallentano e le atmosfere si dilatano, con quattro composizioni diluite in circa quaranta minuti di musica, che hanno le proprie radici nelle passate Iris Overburden o Titan, ma con una coesione di fondo che è evidente soprattutto nelle chitarre che si adagiano in maniera uniforme a riempire qualsiasi spazio, mentre frammenti solisti disegnano melodie liquide come in Ballad of Barry L., una ballata appunto, e per quanto atipica possa essere il nome non è fuorviante, ma rende palpabile l’essenza dell’introspezione. L’approccio può essere definito come doom, ma come a livello concettuale, anche la musica ha ben poco a che spartire con il passato e con tonalità terrene, cosicché anche i richiami allo space-rock appaiono trasfigurati e riletti in una chiave nuova, che per comodità non si può definire che moderna, affiancati da voci che si affacciano dietro un riverbero ovattato e dal piglio rock, semplicemente.
Canzoni come Hands in Gold e They Feel Like Co2 riescono nell’impresa –di questi tempi- sempre più difficile nel coniugare cambi di registro e generale senso dell’ordine, senza abbandonare la canzone a onanismi vari, ma mantenendola sempre su una rotta precisa nonostante le deviazioni, si chieda conferma a band come Intronaut o The Ocean quale sia il rischio ad allontanarsi dalla rotta: naufragio e conseguente saluto ai pesci. La tavolozza pesca tanti colori dalle tonalità calde, e un paragone calzante potrebbe essere quello con Discipline dei King Crimson, un’influenza sicuramente riscontrabile, elaborata però in un contesto estremo e visionario come quello del gruppo cremonese.
E allora è impossibile non stupirsi dinanzi alla progressione di Um ad-Dunia, la più avvincente del disco, con passaggi di registro dall’epico al sinistro, come nel finale tirato allo spasmo e poi nuovamente concretizzato in muraglioni sonori, che nonostante la mole si mantengono eleganti e precisi, vivi insomma.
I Viscera/// quindi non pongono freno alla loro sperimentazione, in un ambito dove la commistione tra metal, derivazioni hardcore e passaggi ambientali pare vicina alla saturazione, loro riescono comunque a sorprendere, come sono riusciti di recente a fare solo i Juggernaut.
E allora se di trilogia si può parlare, questo secondo capitolo bissa la qualità di Cyclops e mantiene ancora aperte numerose strade per l’evoluzione sempre perseguita dal gruppo, senza donare alcun punto di riferimento sui futuri sviluppi, e questo in un periodo dove tutto è scontato e prevedibile, è forse tra le più grandi qualità.

Viscera///


Neuros

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