lunedì, dicembre 12, 2011
GOTTESMORDER - Ep
Tracklist:
1. Winternight
2. Abyss of Throats
3. Grim At Heart*
*bonus track from Tokyo Jupiter Records exclusive CDR series vol III.
Un pensiero alla Toscana e già la mente corre al seminale patrimonio letterale, terra dai gusti delicati in arte e gastronomia, una miriade di pensieri così dolci e bucolici che la carie è dietro l'angolo. Il fermento musicale riproposto in quest'ultimo periodo si oppone con fermezza a ogni orpello di delicatezza e alza il volume, esaspera i patterns, si sporca le mani nel quotidiano. I Gottesmorder non fanno eccezione. Difficile chiamarli giovani se l'anagrafe diviene un fastidio burocratico ma si guarda alla provenienza sonora, le radici affondano nel passato dei Violent Breakfast, dei Magdalene, dei Seicentodiciotto per citarne alcuni ma lista sarebbe generosamente lunga, tutto ciò per dire che non sono gli ultimi arrivati a strimpellare gli strumenti in cerca di due minuti di notorietà seguendo il trend del momento.
E ciò nonostante la loro proposta si inserisce a piedi fermi tra le maglie di quei suoni che negli ultimi tempi hanno trovato sintesi dal passato solo accennato e ora riscoperto, dove il nichilismo black-metal incontra l'irruenza hardcore, tanto da rendere difficile la vicinanza di sostantivo e aggettivo vista l'innegabile vicinanza di intenti.
Innegabilmente gli Wolves in the Throne Room hanno tirato le fila di questo processo archeologico, ma i Gottesmorder ne condividono contorno già di per sé vasti, ogni sfumatura ulteriore è merito di un processo indipendente. Un particolare su tutti, il carattere aulico dei lupi nel trio toscano viene a mancare, non c'è spazio per suggestioni di foreste o mistici landscapes, ci sono urbani paesaggi notturni in decadenza, c'è la furia degli His Hero is Gone nell'accelerazione di Winternight e un organo -ad opera di Pietro Riparbelli- che si accosta alla virulenza dei Neurosis di Given to the Rising, un suono che ha perso ogni tono di luminosità per giocare con le varianti del grigio.
Le melodie si affacciano sofferenti, ancora nelle orecchie le grida imploranti dei Fall of Efrafa, Abyss of Throats come Republic of Heaven, la grezza furia che scalcia il bastone di Justin Broadrick e lo accelera allo spasmo, dimenticando per un attimo la litania alla morfina targata Jesu.
Una delle prime descrizioni riferite ai Gottesmorder recitava: Black Sabbath, Black Flag, Black-metal. Difficile aggiungere altro, che siano le note a trascinare nella palude toscana. Il resto è presente http://gottesmorder.bandcamp.com/.
Neuros
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