lunedì, gennaio 24, 2011

HUNGRY LIKE RAKOVITZ / O - Split




Tracklist:


HLR side
A1. Stop Walking, You're Dead
A2. There Hands Aren't Made for Pray
A3. Mombious Hibachi (The Melvins)
A4. Nice to Kill You
A5. Stammen Fra Taarnet (Burzum)
O side
B1. Inestinto
B2. Come il Buio


Lo split che vede gli Hungry Like Rakovitz dividere con gli O un bellissimo 7” dorato è in questo inizio di 2011 una vera e propria fucilata in faccia.
Andiamo con ordine, gli O ci propongono 2 tracce a dir poco tirate e violente, grind strisciante con un cantato in italiano che rende decisamente più agevole la comprensione del messaggio.
Violenza e stile si mischiano benissimo in questa band che esordisce con questo split lasciando intravedere potenzialità ben notevoli.
I testi, sui quali voglio soffermarmi un attimo proprio perchè in italiano, ci raccontano di solitudine, rabbia e disperazione, ma con un che di ragionato che li rende decisamente parte integrante del messaggio, che spesso, anzi troppo spesso, causa l’uso di una lingua straniera viene poco colto, quindi applausi agli O per questa scelta.

Veniamo ora al secondo lato, quello degli Hungry Like Rakovitz, bergamaschi con il grind al posto del sangue. LA violenza in Italia per me porta il loro nome tatuato sulla schiena. Cinque tracce fra cui due cover, “Mombious Hibachi” dei The Melvins e “Stammen Fra Taarnet” di Burzum, entrambe eseguite in maniera personalissima e decisamente riuscite.
Gli altri tre pezzi come indicato poco fa sono LA violenza fatta musica, spietati, non lasciano respirare e ti stringono le mani al collo facendoti morire in un mare di cazzi tuoi.
Non c’è una benchè minima speranza di sopravvivenza nel mondo narrato dagli Hungry Like Rakovitz.

Accoppiare queste due band è stata una scelta azzeccatissima, riescono ad amalgamarsi benissimo dando al 7” un sapore malvagio e mefitico che poche volte il “made in italy” riesce a dare senza risultare sdegnoso e fin troppo derivativo (n.d.r. questo termine fa cagare!).

Menzione a parte è per l’artwork, un vero e proprio gioiello.
Chi, come me, ha avuto o avrà l’occasione di accaparrarsi una delle 100 copie numerate a mano (da satana) dell’edizione speciale si troverà un vero e proprio gioiello fra le mani con tanto di 7” dorato e racchiuso in un packaging veramente curato, dove uno splendido cervo campeggia in copertina il tutto a firma di “Clementine” a cui vanno i miei personali complimenti.
Piccolissima nota sempre sull’artwork il laccio che chiude il packaging rende il tutto ancora più misterioso e affascinante, ottima scelta.
Brave anche tutte le etichette che hanno supportato quest’uscita. DIY italiano, quando lo facciamo sul serio, lo sappiamo fare bene.


PostNero.

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