sabato, gennaio 22, 2011

BARONE DEL MALE FEST 3 @ Perugia



(13.15.16/01/2011 @Perugia)


La paura fa 90.
Il Male fa 3.

Il Barone del Male è andato in pensione, ma il festival organizzato dai ragazzi della 'zine continua la sua corsa e arriva quest'anno alla terza edizione. E ancora una volta si è fatto centro.
Per chi ormai presenzia in maniera costante all'evento, l'utilizzo della parola festival sta stretto, strettissimo, perchè ogni edizione è una festa, addirittura c'è chi la chiama sagra per il clima di convivio che si respira, talmente convivio che ogni volta si chiude in un baccanale guidato dalla spoken beer. La tre giorni si apre giovedì al Loop Cafè con l'esibizione dei Blues Against Youth, performance acustica di Gianni degli Orange Man Theory.
Ma location del sabato è quella classica, il CSOA Ex-Mattatoio, che si riempie di più a ogni edizione, e mettendo le cose in chiaro, a questo giro di gente ce n'era molta, rimasta in gran numero fino alle prime luci dell'alba, merito di una scaletta come sempre eterogenea che vuole creare ponti piuttosto che compartimenti stagni. "Consapevolezza attraverso l'allegria", come lo slogan dell'Ex-Mattatoio.
Ad aprire le danze (del Male) è toccato ai Gottesmorder, il trio toscano che si aggiudica quest'anno lo scettro del Male appartenuto la scorsa edizione ai francesi Celeste. Un muro di suono che prende per il bavero i Wolves in the Throne Room e li tira fuori da foreste e cieli stellati, scaraventandoli in ossai appartenuti un tempo ai Cursed, aggressione quindi, ma senza trascurare momenti meno tirati e arredati di atmosfere venefiche. Tre canzoni per poco meno di mezz'ora a reiterare il carattere monolitico della loro proposta, che è già da ora un gran sentire e possiede grandi margini di miglioramento conoscendo le teste del progetto.

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(Foto di Valeria Pierini)

Cambio di registro, cambio d'atmosfera, arriva Lili Refrain, e per chi scrive è la sorpresa della serata.
Sorpresa perchè sul disco è difficile cogliere i collage di suoni imbastiti dalla semplicità di una chitarra e una voce multiformi, che si accavallano e combattono, si guardano negli occhi e fuggono all'improvviso, a volte corrono altre si adagiano. Difficile descrivere una proposta che attinge a piene mani dal metal quanto dall'ambient, dai Sepultura a Diamanda Galas con le miriadi di sfumature rintracciabili nel mezzo.
Troppo dite? E invece no, tutto è al suo posto traboccante di emotività, a volte pare di trovarsi al teatro, uno spettacolo a 360° che non può lasciare indifferenti. E gli omaggi al Male e Jerry Calà (mattatore del sabato perugino in un altro locale), chiudono in maniera goliardica una performance entusiasmante.

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(Foto di Valeria Pierini)

Si ritorna a giocare pesante con i romani Doomraiser, ed è doom. Un'ora di esibizione pachidermica che ruota prevalentemente intorno all'ultimo full Erasing the Remebrance, una vera goduria per le orecchie. Non c'è chissà quale spirito innovativo nella loro proposta ed è fuori luogo anche cercarlo, perchè i piedi dei Doomraiser affondano nel passato e nei suoi figli più recenti, dai Candlemass passando per gli Sleep, quel doom più sporco e dinamico lontano dall'asfissia degli Electric Wizard. Una cascata di riff nemici del collo dei presenti, che come un mantra non può far altro che muoversi e muoversi ancora, fino al dilatatissimo finale che chiude un'esibizione con i fiocchi.

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(Foto di Valeria Pierini)

I Cayman the Animal giocano in casa e si vede dalla partecipazione del pubblico, che risponde in maniera esaltante alla loro esibizione, con tanto di stage diving su una cyclette (del Male). Mezz'ora di aggressiva semplicità, un suono che rimane in bilico tra le quadrate soluzioni dei Quicksand, che quando accelera tira fuori radici di hc melodico che ha nella semplicità la sua bellezza, arrivando a toccare lidi più ricercati che furono degli Snapcase.
Divertimento e sudore nel cuore della notte, si può chiedere di più?

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(Foto di Valeria Pierini)

A chiudere la serata, forse il gruppo più atteso, quei Raein che di recente con "Ogni nuovo inizio" hanno fatto scendere più di una lacrima ai cuori teneri (perchè in fondo siamo del Bene), e l'assioma si è ripetuto pure dal vivo.
Un impatto sonoro ed emotivo tra i più intensi che si possano trovare al giorno d'oggi, schegge impazzite pregne di melodia, da sempre il loro punto di forza, da cantare a squarciagola mentre fuori albeggia, sugli scudi in particolar modo le riproposizioni del loro ultimo ep, meno diretto rispetto ai dischi passati, ma non meno impressionante.
Screamo è un nome odioso, sta di fatto che come loro pochi al giorno d'oggi, con buona pace di tutti.
Ancora una volta la serata si è poi conclusa nella Balera del Male come da tradizione, e tra gli highlights della serata, sicuramente il monologo del Barone in persona, pura essenza del Male con la pubblicità per un benefit a Burzum.
Momenti che rimangono dentro.
E a chiudere la tre-giorni del Male, ci pensa Adamennon con il suo progetto Habitantibus in Terra, coadiuvato in questa sede da Null, recente compagno di split. Una bella mezz'ora di fruscìo elettronico e profondo che ha accompagnato perfettamente i postumi del giorno precedente, un'atmosfera intima e buia.

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(Foto di Valeria Pierini)

Un ringraziamento per le foto a Valeria Pierini (www.valeriapierini.it/ e SUONA VISIONI su facebook)


Neuros.

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