martedì, gennaio 11, 2011

AMIA VENERA LANDSCAPE - The Long Procession



Tracklist:
01. Empire
02. A New Aurora
03. My Hands Will Burn First
04. Ascending
05. Glances pt.1
06. Glances pt.2
07. Marasm
08. Nicholas
09. Infinite Sunset Of The Sleepless
10. The Traitor's March



Eccoci finalmente pronti ad occuparci di uno dei debut album più attesi e di una della band più discusse dell'underground musicale italiano (e non solo) legato alla scena metal/hardcore, visto che la giovane band veneta tra live di supporto a nomi del calibro di Underoath e Dillinger Escape Plan ma soprattutto un massiccio passaparola online è riuscita a conquistarsi una certa notorietà pur essendo attualmente senza contratto ed avendo per ora pubblicato solamente un breve Ep autoprodotto.
L'attesa per questo full-lenght si è fatta notare ma è anche diretta conseguenza dell'alta professionalità della band, attenta a curare ogni minimo dettaglio della propria sfaccettata proposta artistica.

The Long Procession è un concept album diviso in dieci tracce che sfociano una nell'altra, alternando momenti di raro impatto frontale con vorticosi cambi di tempo, ad altri più melodici e soffusi, intervallando il tutto con stacchi ambientali e progressioni strumentali di chiaro stampo post-metal.
Ai primi ascolti l'album con i suoi 68 minuti di durata può facilmente apparire piuttosto pesante da digerire, ma in definitiva direi che una volta metabolizzato tutto torna e le varie tracce si rivelano ben collegate tra loro, detto questo è innegabile il fatto che alcuni intermezzi ambientali e strumentali facciano perdere un pò d'impatto e fluidità alla tracklist.
Il trittico d'apertura composto da Empire, A New Aurora e My Hands Will Burn First è assolutamente perfetto nel proprio debordante incidere, reso da una sezione ritmica micidiale (in particolare impressiona il drumming di Simone Pellegrini) che in combinazione con un dissonante wall of sound chitarristico ed il possente growling di Alessandro Brun rivela tutto il potenziale tecnico/compositivo del giovane sestetto, magnificamente supportato poi da una produzione che definire scintillante è riduttivo.
Con il lungo episodio ambientale Ascending l'album vira verso atmosfere decisamente più rarefatte e melodiche, sublimate nell'accattivante singolo Glances. A questo punto la band si spinge ancora oltre con i 14 minuti di un'altra strumentale, Marasm, eccellente composizione dai tratti progressive che miscela con sorprendente maturità tecnicismo ed epicità.
E' la volta poi di Nicholas, a mio parere il punto centrale dell'album nonchè pezzo maggiormente riuscito ed in grado di sintetizzare in un solo colpo tutte le sfaccettature del sound della band.
Il breve intermezzo ambientale Infinite Sunset Of The Sleepless introduce The Traitor's March, perfetto tassello di chiusura dell'album, impreziosito dalle sempre ottime melodie vocali del chitarrista Marco Berton, in questo episodio particolarmente efficaci e decisive per la perfetta resa del mood del brano.

In conclusione non possiamo che dirci colpiti e soddisfatti del risultati raggiunti dalla band con The Long Procession, un debut album in grado di mettere in chiaroscuro moltissime band dai nomi altisonanti e con già molti anni di esperienza alle spalle anche se, a mio parere, la band in futuro potrebbe rendere il proprio lavoro sulla lunga distanza magari un pelo meno ambizioso ma senza dubbio maggiormente compatto, tagliando qualche intermezzo strumentale/ambientale di troppo.


Amia Venera Landscape


-Edvard-

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