venerdì, maggio 21, 2010

FRICTION FEST - 7/8 Maggio 2010 @ Astra (Berlino)

Ólafur Arnalds @ FRICTION FEST BERLIN, 7th May 2010

7 Maggio,

Berlino, città fredda ed estremamente metropolizzata, grigia e cupa, risulta perfetta per il FRICTION FEST, festival eterogeneo svoltosi su i due palchi dell'Astra, ex deposito ferroviario. Arriviamo venerdì 7 per le 18.30 e troviamo sul palco grande i MASTER MUSICIANS OF BUKKAKE: non riesco a contare in quanti siano sul palco, forse 8 (due batterie!), tutti vestiti in modo bizzarro con dei cappelli da apicoltori, tanto fumo pirotecnico, partono le chitarre drone in coro. La prima parte richiama molto le esibizioni dei Sunn O))), una dilatatissima Schism Prism, psichedelia e ritmi tribali, suoni che si intrecciano stratificando l'atmosfera. Dopo solo 35 minuti se ne vanno lasciandomi letteralmente a bocca aperta: gruppo immenso, esibizione fantastica! Piccola pausa e torniamo di nuovo al main stage, questa volta per gli attesissimi WOLVES IN THE THRONE ROOM, gruppo che ha un po' rivoluzionato il modo di interpretare e sopattutto di ascoltare il black metal moderno; i 3 lupi (il basso, insieme ad altri effetti/strumenti, erano mandati in sottofondo) suonano giusto 3 pezzi (uno da Diadem Of 12 Stars), i volumi sono po' altini impastando e rovinando un po' il tutto. Atmosfera unica composta da cadele sparse sul palco ma non riescono a prendermi completamente, molto meglio l'esibizione dello scorso tour, peccato.

Wolves In The Throne Room
Wolves In The Throne Room @ FRICTION FEST BERLIN, 7th May 2010



Con un buon pasto vegan mi sposto al second stage per gli ARMS & SLEEPERS, band postrock/triphop, ma seguo con poca attenzione. Con un po' di curiosità mi dirigo al palco dei THE OCEAN: questa volta la band si presenta al completo, pure con gli archi! Set impeccabile, carichissimi e sotto i fan scatenati (facile giocando in casa), ma dopo poche canzoni mi annoiano a morte; contento di non aver ancora sentito l'album nuovo. La stanchezza inizia a farsi sentire perciò decido di sentire da fuori il locale i PG.LOST, band postrock senza molte pretese. Torno dentro di nuovo al main stage per gli intramontabili ENTOMBED: delirio! Pezzi vecchi e marci vengono sparati a mille uno dopo l'altro, una carica impressionante, forse il loro live più bello che abbia mai visto. Finito il death metal arriva il buio. Salgono i tedeschi BOHREN & DER CLUB OF GORE, ultima band della prima giornata di questo fest; si spengono le luci, rimangono solo dei lievi faretti su i loro strumenti, iniziano: atmosfere buie, accenni jazz, sax soffocante, ogni colpo di batteria taglia l'aria, squarcia quella semi sensazione di tranquillità, facendo precipitare tutti in uno stato di perenne instabilità. Grazie alla loro poca varietà il tempo sembra fermarsi, sembra di vivere sempre lo stesso attimo. Una parola: infinito.



8 Maggio,

Il giorno dopo, visto il poco spazio lasciato dalle grigie nuvole al sole, ci ritroviamo alle 15 circa per i tedeschi ZATOKREV che, con un po' di problemi tecnici alla chitarra, iniziano a macinare sludge con un po' di ritardo. Un pezzo unico, lungo e lento, il trio spinge fortissimo forse con un poco di banalità (i richiami sono palesemente Grief, Eyehategod e alcune cose degli Isis). Finito il set decidiamo di andare a distrarci nel quartiere che circonda l'Astra, in particolar modo al negozio BIS AUFS MESSER www.bisaufsmesser.com dove è facile perdersi tra le tonnellate di vinili (consigliatissimo!). Torniamo intorno alle 18.00 giusto per l'inizio dei GRAILS, le mie aspettative sono alle stelle: partono con una intro che richiama sonorità etniche, un aumentando di suoni, che piano piano coincidono in un'esplosione di colori; grandissimi pezzi, un'emozione unica, mi sarei aspettato un live più tranquillo invece hanno travolto tutti, un fiume in piena!



Adesso è il momento dei post-corers LONG DISTANCE CALLING, esibizione impeccabile sia nei suoni che nell'esecuzione, il gruppo spinge divinamente sulle parti tranquille ed eteree, di dubbio gusto le parti più aperte e più forti. Un concerto in bilico tra il bello ed il brutto. Piccola pausa e ci troviamo davanti forse le melodie più belle di tutto il fest, quelle degli inglesi CRIPPLED BLACK PHOENIX (formazione extra large con membri di Electric Wizard e Mogwai): aprono con ''Rise Up And Fight'', una voce pacata tra le chitarre Pinkfloydiane, echi, ritmi che ti cullano, la loro musica è un'anestesia per le mie stanche gambe. Segue ''Burnt Reynolds'', grandioso pezzo dove la partecipazione del pubblico (cantando la melodia principale) è fondamentale. La parte psichedelica dei loro brani salta fuori accennata in modo sublime; seguono molti altri pezzi, tutti bellissimi.



Tornando sul main stage troviamo una distesa di persone sedute per terra ed un omino alto e magro in piedi sul palco che invita tutti a rilassarsi per godersi meglio la musica; è l'islandese OLAFUR ARNALDS che, con la sua musica leggera e fine, incanta tutti e fa volare le menti sopra le grigie nuvole di Berlino. 40 minuti tra archi e pianoforte, una delicatezza quasi soft-ambient che ricorda molto i Sigur Ros più belli.
Pochi attimi ed è subito il momento al second stage dei TEPHRA: chitarre distorte, tempi dispari, voce urlata e potente, un magma denso e bollente; prendete gli Isis di Oceanic/Panopticon e mettetegli gli amplificatori al massimo, ovviamente non originalissimi (anzi, per niente), ma lo schiaffo in pieno viso è assicurato.

Tephra
Tephra @ FRICTION FEST BERLIN, 7th May 2010
Tephra @ FRICTION FEST BERLIN, 7th May 2010

Senza muoverci dal piccolo second stage aspettiamo i TAINT, trio inglese dedito ad uno sludge/stoner molto rock'n'roll. Il gruppo ripropone per intero il nuovo ep ''All Bees To The Sea'' più qualche pezzo dal vecchio ''Secrets and Lies'' e non sbaglia un colpo! Gran bel tiro, ottimi suoni, il pubblico sembra proprio preso bene, rimango convinto molto positivamente da questa performance, ma inizio a cadere in una fase una trance senza ritorno (a causa di una stanchezza acuta, purtroppo).

Taint
Taint @ FRICTION FEST BERLIN, 7th May 2010
Taint @ FRICTION FEST BERLIN, 7th May 2010

Ore 01:30 AM. E' il momento più atteso forse di tutto il fest.
Siamo in tanti (troppi) davanti al solito palco piccolo quando il proiettore mostra in altro, sopra il telo bianco sporco di sangue, il logo degli AMENRA.
Dal buio una chitarra squarcia il silenzio con l'intro di ''De Dodenakker'', pochi minuti e la deflagrazione prende forma, l'attacco più travolgente a cui abbia mai assistito! Un'oscillazione continua, i corpi dentro la stanza si muovono automaticamente, un movimento ossessivo avanti e indietro, impossibile resistere, sembriamo quei branchi di pesci che si muovono all'unisono per sembrare un pesce più grande e spaventare il nemico.
Seguono ''Silver Needle Golden Pain'', ''Aorte'', ''Le Garden Des Reves'' e la sublime ''Razoreater'', tutte nere e pesanti, un'ondata di violenza. C'è poca speranza di uscirne vivi, impossibile uscirne incolumi.
Le visual proiettate dietro riflettono pienamente il sentimento masticato dalla band, che dopo circa un'ora e un quarto se ne escono senza nemmeno salutare o ringraziare, come sono venuti se ne vanno.

Amenra
Amenra @ FRICTION FEST BERLIN, 7th May 2010
Amenra @ FRICTION FEST BERLIN, 7th May 2010

Grandissimo Festival, ottima gente, ottimi gruppi e soprattutto ottimi suoni (quasi sempre diciamo). Me ne torno in ostello ancora con le orecchie tumefatte ma con un gran sorriso, appagato da una città così grande e con un'apertura mentale così impensabile dalle nostre parti.
Berlin Über Alles.



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James "Sawyer" Ford

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